Grifoni sul tema delle infrastrutture e del Frecciarossa da Perugia
A Spoleto si discute in questi giorni sul fatto che, per poter salire sul Frecciarossa ed arrivare col treno velocemente a Milano, dovremo usare la sveglia dei cacciatori.
Alzarci cioè alle tre di notte, salire in auto e raggiungere la stazione ferroviaria di Perugia, per partire puntuali alle 5 o giù di li.
Assurdo, dicono in tanti.
Piuttosto che niente, meglio piuttosto, affermano altri.
E tutti alla ricerca dei responsabili e, una volta soggettivamente individuati, giù a beccarsi tra contrari e possibilisti.
Come i capponi di Renzo.
Ovviamente solo nella nostra città, perchè non ho letto proteste accese provenienti da altri territori interessati.
D’altra parte, a mio avviso, il treno Frecciarossa è stato creato per accorciare i tempi e, se vuol soddisfare tale scopo, non può prevedere tante fermate.
E poi senza i giusti binari, sarebbe come pretendere di far correre una Ferrari lungo la strada di Monteluco
Condivido invece chi afferma che diventa prioritario potenziare il trasporto interno alla nostra Regione (raddoppio ferroviario, metropolitana in superficie, etc), azione questa che ci consentirebbe di raggiungere in tempi rapidi le linee ad alta velocità.
Sempre in tema di infrastrutture, sta emergendo l’amletico dubbio tutto nostrano: meglio chiedere il completamento della Tre Valli, o l’ampliamento della Flaminia?
Ed anche qui si scatenano i favorevoli ed i contrari per l’una o l’altra soluzione, con beccate continue, affidate soprattutto ai più comuni social.
Come i capponi di Renzo.
Senza comprendere che, mentre noi parliamo, gli altri realizzano: in silenzio!
Io dico: realizziamo quella che porta con se una sola parola: subito!
Ultima riflessione legata al comparto economico e produttivo.
Mentre le poche aziende rimaste a Spoleto, stanno soffrendo una crisi mai riscontrata prima, tanto da prevedere fra qualche mese la perdita di migliaia di posti di lavori, con un panorama sociale drammatico, noi ci concentriamo sul centro commerciale della Panetto e Petrelli, con battibecchi ed accuse reciproche, senza pretendere che, chi di dovere, affronti invece in maniera seria la problematica occupazionale.
Come i capponi di Renzo.
Non che non sia un tema comunque interessante quello del centro commerciale, ma non puo’ essere il principale.
E mi chiedo: perchè facciamo cosí?
Ed allora, a proposito di capponi e di Renzo e dei “Promessi Sposi”, mi ritornano in mente le parole pronunciate a tal proposito da Agnese:
“A noi poverelli le matasse appaion più imbrogliate, perchè non riusciamo a trovarne il bandolo”.
A chi serve Acquasparta? Serve perche con una galleria sei sulla E45 ,20 minuti a terni,strada completamente in pianura,sicura, comodissima per il traffico pesante,difficilmente innevata d inverno,collegati con Roma,e Perugia ,firenze..buttare enormi risorse sulla somma significa ricreare una nuova ,” Verghereto”sempre in manutenzione perche le strade di montagna sono cosi.Con buona pace di chi ha interessi nel tratto spoleto terni passando per la somma.Ai ternani nn interessa nulla se passano per la somma o per Acquasparta,troverebbero molto piu comoda l ultima soluzione
Caro Grifoni…
Non voglio essere presuntuoso, ma la soluzione è semplice.
Nella società italiana attuale non servono risposte intelligenti o soluzioni tecniche corrette, servono mafiette politiche per portare avanti i progetti.
Se Spoleto sta morendo è perchè non ha alleanze politiche, altrimenti sarebbe la miglior città per rappresentare l’Umbria in Italia e all’estero e per farne poi goderne tutti, ma poi viene sistematicamente snobbata e isolata, potrebbe essere la prima tappa per il più grande bacino del mondo delle gite fuori porta, cioè Roma… ma niente, ancora puntiamo su Perugia, Foligno e addirittura Terni che turisticamente fanno veramente pena.
Allora la soluzione sta nelle alleanze politichesi mafiosette e non nel buon senso..
Viene da se che la galleria della Somma è la soluzione più adatta ai nostri tempi…
Ti porti dietro Terni che sarà contenta di non essere fatta fuori dalla galleria di Acquasparta e fai passare i folignati vicino a Spoleto per andare a Roma che magari si accorgono di quant’è bella.
questo significa avere un buon appoggio politico…
Acquasparta a chi serve?