Riceviamo e pubblichiamo il comunicato Comitato Disoccupati e Precari di Spoleto:
Il Consiglio comunale aperto annunciato dal Presidente del Consiglio Comunale, giunge dopo che per 17 mesi , a partire dal 1° maggio 2016, il Comitato Disoccupati e Precari di Spoleto ha pressato l’Amministrazione con iniziative pubbliche, con gli incontri col Sindaco, a cui sono state presentate richieste a difesa del lavoro e a favore di chi il lavoro non ce l’ha.
Dal sostegno economico per il diritto alla casa di chi senza lavoro non può permettersela oppure rischia di perderla, alla richiesta di un ruolo vero dell’Amministrazione nelle vertenze di lavoro a partire dalla vicenda dei lavoratori ex Pozzi. Al Comitato hanno dato vita lavoratori precari, disoccupati, lavoratori in cassa integrazione della IMS –IF e non solo. In questo lungo arco di tempo è stato elaborato un programma di rivendicazioni articolate a cui l’Amministrazione deve dare risposta.
Il 1° maggio 2016 il Sindaco Cardarelli volle essere in Piazza del Comune per ascoltare le richieste dei disoccupati che manifestavano sotto la sede comunale. In questi mesi ci ha ripetuto di condividere gran parte delle nostre richieste, ora siamo al dunque e noi al Consiglio Comunale aperto saremo a ricordare con forza quegli impegni. Saremo le sentinelle attive dei diritti dei disoccupati e dei precari, contro ogni possibile strumentalizzazione. In altre parole ci batteremo perché non si determini una inversione dei fini, ovvero che sia la politica a servirsi dei disoccupati e dei precari e non invece il contrario e cioè che sia la politica a servire chi il lavoro non ce l’ha o rischia di perderlo
Il Comitato Disoccupati e Precari, il 4 ottobre alle ore 18, si è incontrato presso la sede dell’Unione Sindacale di Base con alcuni operai e RSU dell’IMS – IF (ex Pozzi). L’incontro è avvenuto dopo l’assemblea indetta dai sindacati confederali davanti ai cancelli della fabbrica. La riunione è servita a fare chiarezza sulla situazione della ex Pozzi in questo momento. Il 31 ottobre scade la Cassa Integrazione e soluzioni vere all’orizzonte non se ne vedono. Si è convenuto che solo la mobilitazione dei lavoratori può costringere le parti interessate a creare le condizioni per una soluzione che possa portare alla ripresa dell’attività produttiva. Una situazione quella della IMS – IF in questo momento drammatica che ha bisogno di azioni concrete, della solidarietà vera e unanime della città e non di inutile e tardiva propaganda politica, questo il pensiero condiviso tra i partecipanti alla riunione.
Ci vediamo al Consiglio comunale aperto e nel dare questo appuntamento rendiamo pubbliche le nostre richieste.
COMITATO DISOCCUPATI E PRECARI SPOLETO
Il Comitato Disoccupati e Precari di Spoleto, in occasione del Consiglio Comunale
Aperto a tutti i cittadini sulle tematiche legate alla disoccupazione e alla precarietà
economica e sociale che affliggono tanti concittadini, inoltra al Comune le seguenti
richieste:
Mettere al centro della propria attività amministrativa le questioni legate al
lavoro. In particolare, il Comune deve essere parte attiva e coordinare gli
interventi con la Regione e il M.I.S.E. per trovare le soluzioni valide affinché
vengano risolte le vertenze nel territorio senza perdere ulteriori posti di
lavoro. La gravità della situazione occupazionale impone un maggior impegno
del Comune che dovrebbe istituire un assessorato al lavoro, comprendente
personale tecnico in grado di agevolare la formazione e l’inserimento al
lavoro.
In merito ai problemi occupazionali generali, si richiede un forte impegno e
una dichiarazione di intenti presso le Autorità competenti per un concreto
ripensamento dello “Sportello per l’impiego”, veramente al servizio dei
disoccupati. Si fa presente che, oggettivamente, i Centri per l’impiego non
riescono ad erogare i servizi indispensabili agli utenti in cerca di lavoro; il loro
fallimento è certificato dal dato che solo il 3% degli occupati trova lavoro,
appunto, attraverso i centri per l’impiego, mentre le agenzie interinali private
non garantiscono la trasparenza e le legittime priorità. C’è assolutamente
bisogno di una riforma strutturale per il collocamento che, solo se sarà gestito
pubblicamente, con criteri certi, produrrà una graduatoria non contaminata da
raccomandazioni e clientelismo.
Ritirare dalla vendita i beni e i terreni comunali e metterli a disposizione per
progetti di cooperative di disoccupati, soprattutto per la coltivazione e
lavorazione di colture sostenibili come quella della canapa.
Sulla emergenza abitativa, il Comitato, vista la grave crisi economica, oltre al
blocco sostanziale degli sfratti, sollecita la locazione degli appartamenti sfitti
con canone calmierato e la situazione della consegna delle case popolari. Nell’immediato, ribadendo che il Comitato Disoccupati e Precari di Spoleto si batte per l’obiettivo della piena occupazione, si chiede al Comune
l’introduzione di una sorta di “reddito indiretto” attraverso l’erogazione di beni
e servizi e l’istituzione di un reddito minimo per coloro che si trovano al di
sotto della soglia di povertà.
Inoltre, il Comitato spoletino desidera rappresentare all’Amministrazione
comunale il proprio punto di vista in merito alle crisi aziendali e alle violazioni dei
diritti dei lavoratori più in evidenza nel territorio:
Per quanto riguarda la vertenza IMS-IF (ex Pozzi), oltre ad un forte impegno
affinché siano valutate attentamente le manifestazioni di interesse ed
impedire il prossimo termine della cassa integrazione, si chiede la verifica
dell’Ufficio competente alla tutela ambientale (con la presenza della RSU e dei
Commissari) dello stato delle attrezzature, degli impianti, dei materiali e degli
scarti di produzione presenti in azienda. Tutto ciò affinché vengano evitati
sversamenti e inquinamenti ambientali. Inoltre, si fa richiesta al Comune di
valutare di presentare la “costituzione di parte civile” contro la proprietà
Castiglioni.
Pretendere dalla nuova proprietà della ex Novelli la presentazione di un piano
industriale credibile ed esigere dalla stessa azienda il rispetto dei diritti dei
lavoratori (come lo sciopero), ribadendo che nel nostro territorio sono
inaccettabili rappresaglie e penalizzazioni dei lavoratori più sensibili alla
salvaguardia delle tutele.
Per ciò che concerne la Cementir, il Comune deve imporre alla proprietà, che
ha beneficiato negli anni di agevolazioni da parte della collettività,
l’adempienza degli impegni sui livelli occupazionali. Sulla vicenda della piscina comunale, l’attuale gestione, dopo varie
sollecitazioni, ha sì assunto nel territorio tutti i lavoratori della precedente
cooperativa, ma solo per il periodo estivo, per cui è necessario un intervento
risolutivo per salvaguardare il diritto alla conservazione del posto di lavoro in
caso di cambio di appalto.
Ultima in ordine di tempo la notizia che anche la Maran di Spoleto è
precipitata in una profonda crisi, che ha già comportato forti riduzioni salariali
e mette a rischio oltre 300 lavoratori, inducendo le rispettive famiglie
all’incertezza e alla precarietà. L’Amministrazione Comunale deve adoperarsi
affinché l’azienda presenti un nuovo piano industriale con il mantenimento dei
livelli occupazionali.