Caos Novelli: giudici bocciano la proposta di concordato

ex novelli

Venerdì mattina una pessima notizia ha risalito l’Italia, precisamente da Castrovillari fino all’Umbria, creando grandissima apprensione tra i 500 lavoratori dell’ex gruppo Novelli. Il tribunale della cittadina in provincia di Cosenza ha infatti respinto la proposta di concordato presentata da Alimentitaliani, la società che ha rilevato a fine 2016 l’industria alimentare al prezzo simbolico di un euro. All’orizzonte per la ex Novelli con sede a Spoleto, Terni e Amelia spunta nitido lo spettro del fallimento, che potrebbe essere decretato già il prossimo 17 ottobre nell’udienza prefallimentare fissata dai giudici di Castrovillari.

Di seguito la nota dei sindacati.

“Qualche mese fa siamo rimasti stupiti dalle dichiarazioni (rese al Corriere della Sera) dell’Avvocato Saverio Greco, che in pompa magna ha annunciato la volontà del gruppo di famiglia (IGreco) di presentare un’offerta per Alitalia, poi si è passati all’interesse per la centrale termoelettrica di Rossano Calabro, infine l’interesse manifestato a mezzo stampa pochi giorni fa per l’acquisizione del Cosenza Calcio.

Il Gruppo IGreco continua ad annunciare investimenti e nuove acquisizioni senza fare i conti col fatto di aver già acquisito importanti realtà industriali come Gruppo Novelli (operante nel settore della panificazione e delle uova con marchi storici come Panem e Ovito) e sottoscritti accordi sindacali con la promessa di investimenti, alla prova dei fatti tuttora disattesi.

Facciamo riferimento soprattutto ai sacrifici fatti dai lavoratori dell’ex Gruppo Novelli (ora Alimentitaliani di proprietà del gruppo IGreco), che dopo cinque anni di concordato preventivo, taglio degli stipendi e chiusura di stabilimenti produttivi, avevano confidato nel fatto che IGreco mantenessero la parola data. IGreco, infatti, sono scesi in campo promettendo di risanare di tasca loro la condizione di difficoltà economica e finanziaria dell’ex Gruppo Novelli, a fronte di ulteriori sacrifici e dell’ennesima riorganizzazione del perimetro aziendale.

Ora ci chiediamo, dopo aver fatto ulteriori sacrifici che hanno portato alla chiusura dello stabilimento di Cisterna di Latina, la razionalizzazione del personale impiegatizio (tuttora in Cigs), il blocco delle produzioni nel sito di Muggiò, nonché il taglio degli scatti d’anzianità per tutto il personale dipendente, dove sono finiti gli impegni sottoscritti lo scorso 13 Aprile presso il Ministero dello Sviluppo Economico? L’accordo prevedeva un rilancio del Gruppo attraverso una mole di investimenti pari a 30 Milioni di Euro (17 per la divisione Uova e 13 per la divisione Pane). Alla prova dei fatti il gruppo IGreco ha preteso il taglio del personale ma non ha rispettato gli impegni sugli investimenti per il rilancio del Gruppo, che tuttora continua a perdere volumi e fatturato.

In sostanza sarebbe opportuno fare meno dichiarazioni mediatiche su future acquisizioni e concentrarsi di più sulla valorizzazione degli asset già di proprietà del gruppo Igreco. Ci sono più di cinquecento famiglie che aspettano risposte e investimenti, che hanno creduto che con questa nuova proprietà si potesse rilanciare (così come annunciato) un’importante realtà industriale. Infine, lanciamo un appello alle Istituzioni presenti al tavolo istituito presso il Mise (Ministero stesso, le Regioni Umbria, Lombardia e Lazio): serve chiedere conto ai Greco degli impegni sottoscritti per il rilancio dell’ex Gruppo Novelli.

Se così non fosse sarebbe opportuno che si facessero da parte per lavorare subito ad una nuova ipotesi imprenditoriale che possa salvare uno dei principali gruppi dell’agroalimentare italiano, garantire il futuro occupazionale di cinquecento persone (e relative famiglie), nonché evitare l’ormai probabile fallimento essendo fissato dal Tribunale di Castrovillari l’udienza prefallimentare per il prossimo 17 Ottobre. Le Segreterie nazionali chiederanno un incontro urgente al vice ministro Teresa Bellanova, mentre le segreterie territoriali si attiveranno immediatamente per confrontarsi con le istituzioni locali. Confidiamo quanto prima di avere risposte, in caso contrario il sindacato metterà in campo tutte le azioni a tutela dei lavoratori e delle lavoratrici”.