Il consigliere Domici presenta una Mozione sul patrimonio dell’Ex comunità Montana-Sportello del Cittadino.
Ad avviso di Dominici: “Quel che interessa rilevare in questa sede è la mancanza di chiarezza che emerge sulla destinazione del patrimonio delle comunità Montane. In particolare la fine che farà l’edifìcio sede della comunità Montana in Via Antonio Busetti, ma anche tutto il restante patrimonio della Comunità Montana al quale, nel corso degli anni il Comune di Spoleto ha contribuito alla sua formazione con i propri fondi. Si ricorda in proposito che almeno il 50% delle spese sono state a carico del Comune di Spoleto che pagava la quota associativa più alta di tutti i restanti comuni. La comunità Montana che riguarda la nostra zona omogenea (Monti Martani, Serano e Subasio) non ha debiti, anzi sembra che sia in avanzo di amministrazione, mentre altre Comunità Montane (in particolare quella dei Monti del Trasimeno) ne hanno per svariati milioni.
Sempre Dominici si chiede: “Quali conseguenze avrà l’adozione di un piano unico di liquidazione?
Significa forse che il patrimonio della Comunità Montana di cui fa parte il comune di Spoleto servirà per pagare i debiti delle altre Comunità Montane? Attualmente con i trasferimenti degli uffici dello Sportello del Cittadino e del restante personale del comune di Spoleto che occupava spazi nella sede predetta. nessun presidio comunale è presente nella sede medesima. Questo cosa comporterà: che a fronte di un presunto risparmio nel pagamento dell’affitto dei locali alla Comunità Montana (cosa tutta da dimostrare viste le spese che derivano dal trasferimento: parcheggi gratis, navette a disposizione, trasferimento linee informatiche ecc.) il Comune perderà ogni titolo sui beni patrimoniali della Comunità Montana a seguito della liquidazione della stessa?”
Per il consigliere: “Il danno per la cittadinanza sarebbe enorme. C’è di più: il personale delle comunità Montane dovrebbe essere trasferito, stando alla citata deliberazione della Giunta Regionale, in parte alla Agenzia Forestale ed in parte alla Regione, sembrerebbe quindi che nessun trasferimento avverrà a favore dei Comuni, questo potrebbe avvalorare l’idea che a fronte dei costi del personale che la Regione dovrebbe sostenere, la stessa debba acquisire anche tutto il patrimonio delle comunità Montane e disporne a suo piacimento. La rinuncia del Comune ad ogni spazio nella sede della Comunità Montana e a qualsiasi trasferimento di personale potrebbe quindi portare alla perdita di ogni diritto sul patrimonio della stessa. Si ricorda che questo patrimonio è il più consistente in termini di valore economico, di quello di tutte le altre comunità Montane.”
Per Aliero Dominici “sarebbe opportuno che, quanto meno, la Giunta comunale, diffidi la Regione ad adottare atti in merito al patrimonio della comunità Montana, di cui il comune di Spoleto è membro che non prevedano un reinvestimento delle risorse nel nostro comprensorio e che al contrario vengano utilizzate per pagare i debiti contratti da altri enti.”
La Mozione da presentata Dominici vuole:
1) Impegnare il Sindaco e la Giunta ad adottare atti di diffida nei confronti della Regione dell’Umbria idonei a salvaguardare l’intero patrimonio della ex comunità Montana di cui il Comune di Spoleto è proprietario per una quota pari al 50%;
2) Investire le risorse derivanti dall’eventuale alienazione del patrimonio nel territorio dello spoletino duramente provato da una crisi di carattere generale;
3) Coinvolgere nell’azione di difesa dell’intero patrimonio della ex comunità Montana dei Monti Martani e del Serano i Sindaci dei comuni interessati.