Libro di ricerca che ricostruisce il rapporto tra la città e il cinema dai primi del Novecento
A tre anni dalla scomparsa di Loreto Luchetti (25 agosto 2014), già presidente dell’Associazione Amici di Spoleto, e ad un anno dalla morte del critico cinematografico Gian Luigi Rondi (22 settembre 2016), l’Associazione Amici di Spoleto onlus intende ricordarli per l’importanza della loro attività in favore dello sviluppo culturale e di promozione della città di Spoleto a livello nazionale ed internazionale, con la pubblicazione del volume “Spoleto Cinema. 1969-1971. Mito e miti della settima arte nella città del Festival” a cura di Antonella Cristina Manni.
Il volume, in corso di stampa con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto, si basa su di una ricerca sviluppata in diversi archivi, pubblici e privati, con raccolta critica di documenti utili a ricostruire il contesto storico in cui dai primi del ‘900 ha avuto inizio e poi si è modulato il rapporto tra il cinema e la città di Spoleto con particolare attenzione alla vicenda dell’Ente Spoleto Cinema, organizzazione culturale istituita nel 1969, promossa da Loreto Luchetti (allora presidente della locale Azienda Autonoma di Cura e Soggiorno) e diretta dal critico cinematografico Gian Luigi Rondi (insignito della Lex Spoletina nel 2012), la cui programmazione si protrasse sino al 1971 con la presidenza di Luchino Visconti e la collaborazione, all’interno del Consiglio di Presidenza, di personalità di rilievo quali Federico Fellini, Franco Zeffirelli, Suso Cecchi D’Amico e Massimo Bogianckino.
La pubblicazione del volume, promossa a suo tempo da Loreto Luchetti e fortemente voluta dall’attuale presidente Dario Pompili, si inquadra nell’ambito delle iniziative culturali che da sempre svolge l’Associazione Amici di Spoleto, con l’obiettivo di riportare alla luce aspetti della storia locale poco conosciuti ma di notevole importanza per le personalità coinvolte. “Quella dell’Ente Spoleto Cinema è una vicenda – afferma il presidente della’Associazione Amici di Spoleto, Dario Pompili – che racconta anche di una generazione lungimirante, capace di cogliere o