“Dietro un ‘buco’ piccolo piccolo la giunta Cardarelli cerca di nascondere la sua incapacità”

Riceviamo e pubblichiamo l’intervento di Giampaolo Emili e Alessandro Cretoni sul consuntivo del Comune di Spoleto

In questi giorni si discute del bilancio dell’ente comunale. A noi di Lista due Mondi e di Forza Italia e di tutti quelli che hanno sostenuto la candidatura a Sindaco di Giampaolo Emili, interessa fare CHIAREZZA proprio come lo stesso Emili ed il consigliere Alessandro Cretoni hanno ribadito più volte in fase di discussione in Consiglio Comunale.
Perchè abbiamo parlato di chiarezza?

Perché l’approvazione del conto consuntivo rappresenta certamente una delle tappe politico amministrative di maggiore importanza e rilievo per la massima assemblea comunale e per la città in quanto rappresenta il percorso dell’azione di governo durante i 365 giorni dell’anno e l’incisività delle politiche adottate dall’amministrazione in carica.
Fatta questa doverosa premessa, cerchiamo di fare un veloce ma chiaro riepilogo della situazione:
2012 emerge un buco di bilancio pari a circa 10 milioni di euro
2013 il buco è già ridotto di circa 3,8 milioni e viene pianificato un rientro annuo di circa 2,5 milioni negli anni a venire
2014 una legge dello Stato impone ai Comuni di passare da una Contabilità Finanziaria ad una contabilità Economico Patrimoniale chiamata anche Contabilità Potenziata equiparandola quasi ai criteri di una impresa privata.
Questo fa si che emergono altri 15 milioni di disavanzo in gergo chiamato buco. Ma questa era una condizione prevedibile, tanto che lo stesso Stato consente il piano di rientro in 30 anni, proprio perchè prevedeva che MOLTI o forse tutti i comuni avessero questa emersione.
2015 il buco è ormai quasi totalmente assorbito salvo che durante il 2015 nel corso della amministrazione Cardarelli si genera un ulteriore disavanzo di circa 1.4 milioni che sommati ai nuovi 15milioni fanno circa 16 milioni.
Dopodichè, come chi cerca di nascondersi dietro un dito, la giunta Cardarelli cerca di nascondersi dietro un “buco di bilancio” dovuto alle precedenti amministrazioni, ma che in realtà pesa ogni anno 516 mila euro.
Tutto sommato l’importo può anche sembrare un’ enormità, ma per il 2015 e 2016, ha rappresentato solo l’1,3% dei proventi comunali. Per far capire meglio la proporzione e’ come dover pagare un mutuo di 10€ mese per chi ne incassa 1000.
Eppure sul “buco” abbiamo sentito battere la gran cassa dell’indignazione per mesi e mesi, fino a che, con titoli a caratteri cubitali, la giunta Cardarelli ha annunciato trionfalisticamente di averlo ridotto addirittura della metà. In realtà però, fatti i debiti conti, si è scoperto che è stato ridotto solo
di circa il 6% e che il resto lo si ripianerà in 28 rate annuali largamente sostenibili dalle casse comunali.
Quei titoli così trionfalistici di alcuni giorni fa, oggi si rivelano essere stati solo stravaganti e fuorvianti rispetto alla visione complessiva del bilancio. Tuttavia, dietro quella stravaganza, la giunta Cardarelli è riuscita a nascondere, finché ha potuto, la sua pratica incapacità: quella di non saper porre in campo azioni che potessero costituire opportunità per i suoi cittadini e ha imposto a tutti il “ buco”, quello vero, cioè il proprio vuoto di idee in aggiunta a quello impostoci da tempi di per se già duri.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti. Una città con scarse manutenzioni, scarsi servizi, senza progetti e per di più con una maggioranza ormai risicata. Non solo, fatti i debiti conti, si è visto che nel 2015 e nel 2016 non sono state riscosse somme non certo trascurabili, sia per i tributi che per i servizi pubblici. E questo è il vero problema di questo Ente.
Perchè? Cosa sta a significare questo? Che questa maggioranza non è stata in grado in tre anni di organizzare nemmeno la struttura operativa in un settore strategico e vitale come quello della riscossione nei settori delle sue risorse proprie.
E a chi hanno addossato la colpa questa volta?
Naturalmente ai cittadini, tutti noi cittadini siamo stati allora dipinti alla stregua di una banda di evasori matricolati da reprimere con “ferocia”.
A noi sembra che qui di banda ce ne sia una sola che non è affatto quella dei cittadini quanti piuttosto quella dei governanti passati e presenti appunto cioè di coloro che privi di capacità nel governo della città trincerandosi dietro il problema del buco di bilancio finiscono per addossarne le colpe alla popolazione e su di essa vorrebbero peraltro rifarsi quasi con lo stesso stile che, nel mondo leggendario (ma non troppo) di Robin Hood, aveva lo Sceriffo di Nottingham. Non ci rimane che sperare nell’arrivo di Robin Hood.