Riceviamo e pubblichiamo da USB – Unione Sindacale di Base:
La Unione Sindacale di Base (USB) il 1 maggio è in piazza a fianco di tutti i lavoratori che soffrono condizioni contrattuali non dignitose e di coloro che un lavoro non riescono a trovarlo.
La USB reclama che la Regione e il Comune intervengano con atti concreti a difesa dei lavoratori della Cementir, della ex Novelli e della IMS-IF (ex Pozzi), affinché neanche un posto di lavoro venga perso in questo territorio devastato dal punto di vista occupazionale. In sostanza si richiede che le Istituzioni impongano alle Proprietà, che hanno beneficiato di agevolazioni e concessioni da parte della collettività, il rispetto degli impegni sui diritti e sui livelli occupazionali. Proprio in questi giorni sta esplodendo la crisi della ex Novelli con un’ipotesi di accordo stipulato da Cgil, Cisl, Uil con la nuova proprietà. Tale intesa, seppur in un contesto difficile, allarma e sconcerta i lavoratori, anche al di là del risultato del referendum (dove si lamentano anche pressioni), per i pesanti tagli occupazionali e salariali previsti, nonché per l’incertezza del futuro produttivo.
L’insostenibile situazione sociale del territorio è in linea con quella nazionale, i lavoratori e i ceti popolari stanno subendo sulla propria pelle il peso della crisi economica. La povertà sta dilagando, il 12% delle famiglie si trova in “grave deprivazione materiale” e la metà delle famiglie non riesce ad arrivare alla fine del mese, mentre l’occupazione non cresce e i giovani sono costretti a subire ricatti e bassi redditi o ad andare all’estero (più di 107 mila all’anno). Lo “Stato” ha scelto con le liberalizzazioni, con le privatizzazioni e con le leggi sul lavoro di agevolare le multinazionali e il grande capitale, abbandonando i lavoratori e le fasce deboli della popolazione a condizioni di vita quotidiana indecorose! Oltretutto il capitale finanziario, con l’appoggio di governi asserviti, utilizza il territorio e l’ambiente come strumento di speculazione e di sfruttamento, vedi anche le grandi opere inutili e dannose come TAV e TAP, mentre sarebbe necessario ragionare attorno a modelli di sviluppo che tengano conto dei limiti delle risorse e della crescita.
Tutto ciò è insopportabile, dobbiamo pretendere dai “palazzi del potere” un’equa redistribuzione delle ricchezze, l’inserimento di reali pensioni e redditi minimi garantiti, l’abolizione di ogni forma di precarietà. Allo stesso tempo non è più possibile indietreggiare sulla salvaguardia dei servizi essenziali, scuola, sanità e trasporti debbono avere risorse necessarie per essere pubblici ed efficienti, perché questo è possibile, al di là della incessante campagna denigratoria contro la Pubblica Amministrazione. La vicenda Alitalia è emblematica: è stata tra le prime compagnie quando era pubblica (finché i partiti non sono entrati nella gestione) e ora perde 500 milioni al giorno, un esito disastroso della privatizzazione! A tal proposito la USB è l’unica O.S. partecipante alla trattativa che non ha firmato e si è contrapposta al pre-accordo tra Cgil-Cisl-Uil-Ugl e Alitalia, perché pesantissimo dal punto di vista occupazionale, dannoso per quello industriale e difatti bocciato dal 67% dei lavoratori.
La sfida alternativa della USB contro lo strapotere finanziario e mediatico è difficile, abbiamo bisogno dell’apporto di tutti coloro che con entusiasmo vogliono essere semplicemente protagonisti per la riconquista dei diritti e per offrire speranze e dignità ai giovani. Perciò invitiamo a partecipare e a discutere insieme nel presidio che si terrà il 1 maggio in piazza della Libertà dalle ore 10 alle 13.
USB Territoriale – Ettore Magrini