Il terremoto di stanotte ha avuto epicentro a circa un km da un nuovo pozzo di acqua calda.
Negli ultimi giorni, infatti, un pozzo di acqua calda è stato scoperto in località San Tommaso.
Fedora Quattrocchi, dirigente Ingv, a titolo personale ha detto a Umbria24: «A mio parere personale questi episodi di variazione di termalità insieme ad aumento di radon, che abbiamo misurato in occasione di scosse più forti in zona come quella del 2 gennaio 2017 di magnitudo 4.1, sono dovuti ad un aumento di microfratturazione che fa variare portata, chimismo e temperatura dove magari metano sale e si ossida scaldando piccole falde lungo la faglia sismogenetica Spoleto-Foligno».