Allarme ambientale per Castelluccio: “Stanno scomparendo le starne”

Si è concluso in questi giorno il secondo studio sulle popolazioni di coturnice e starna presenti nel territorio del Parco. Il progetto di monitoraggio, finanziato con fondi del Ministero dell’Ambiente per la conservazione della biodiversità e attuato dal Parco, si è avvalso di un gruppo di lavoro dell’Università della Tuscia di Viterbo coordinato dal Prof. Andrea Amici.

La popolazione di starna presente nei Piani di Castelluccio di Norcia è da sempre di estremo interesse per il Parco in quanto rappresenta una piccola popolazione presumibilmente isolata dalle altre e in grado di riprodursi ad una quota (1.400 m slm) inconsueta per questa specie, in un ambiente di eccezionale valore ambientale e paesaggistico. I risultati delle indagini svolte dall’Università della Tuscia sono in questo caso purtroppo negativi, con valori di densità di specie in netto calo rispetto agli ultimi dati acquisiti nel 2009. Inesorabili sono le previsioni degli esperti per questa piccola popolazione montana di starna, la cui scomparsa viene data come molto probabile se non si mettono in atto interventi urgenti di conservazione.

Il Parco, alla luce di questi risultati, intende porre in atto, nei prossimi mesi, le indicazioni gestionali scaturite da quest’ultima indagine sviluppando un piano di interventi che possa essere attuato nell’ambito dei progetti di sistema finanziati dal Ministero dell’Ambiente ovvero, qualora vi siano le condizioni per la costruzione di un solido partenariato di soggetti “appenninici”, nell’ambito dei programmi finanziari offerti dall’Unione Europea per la conservazione della natura.

One Response

  1. non si riproducono perchè il piano e tutt la zona del Castelluccio è completamente antropizzata. in inverno con sci da fondo e addirittura con i cani da slitta. in primavera fioritura e cerca dei funghi. estate la ricerca del fresco. autunno i colori e ancora i funghi. e non ultimo l’aumento indiscriminato del numero delle cornacchie. ecco, in breve i motivi per cui non ci sono più allodole, quaglie e starne. quando era area di caccia addirittura nidificava la beccaccia.

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