Dopo l’articolo di qualche giorno fa che, con tanto di foto, riportava una nota stampa della società sportiva ASD Spoleto 2015 la quale evidenziava la pericolosità degli alberi presso il Centro Sportivo Flaminio, oggi è Bernardino Ragni a intervenire, dopo aver appreso dalle colonne della cronaca spoletana di un quotidiano nazionale un riferimento a lui.
Ragni scrive: “Oggi 17 gennaio, apprendo che lo scrivente, Bernardino Ragni, promosso “geologo” sul campo, è, in sostanza, l’attentatore alle vite di “200 atleti” che potevano essere abbattuti dal ramo di uno dei pini allineati sul Viale delle Crocerossine a Spoleto. Questo si deduce, visto il riferimento al mio appello volto a risparmiare gli otto pini domestici secolari in contrapposizione al rischio mortale corso dagli utenti del “Flaminio”.
E continua: “Ecco, invece, come stanno i fatti: la mia preoccupazione per la cancellazione di un pezzo di paesaggio spoletano non è, in tutta evidenza, “vox clamans in deserto”, se l’Amministrazione comunale ha deciso di riflettere sul da farsi e numerose sono state le prese di posizione da parte della comunità cittadina a favore di tale salvataggio. Inoltre, carenza più grave, la proposta-Ragni comprende una soluzione tecnica alternativa allo sbrigativo abbattimento, tale da poter salvare efficacemente “capra e cavoli”, ovvero pini monumentali e superficie orizzontale del campo di calcio. Mi sono spinto anche alla proposta di sostenere personalmente le spese laddove la soluzione salvifica fosse costata più dell’abbattimento. Infine se la burocrazia comunale avesse tempestivamente adottato tale soluzione, quel ramo, di modeste dimensioni, non sarebbe caduto sulla recinzione del campo di calcio”.
Aggiunge infine: “Poco importa, ma per la precisione: non sono “geologo”, studioso di rocce e crosta terrestre, ma “biologo dell’ambiente”, studioso di piante e animali”.