Terremoto, a Villa Redenta i genitori dello Scientifico incontrano Sindaco e tecnici Provincia

liceo_scientifico-300x225Terremoto, a Villa Redenta i genitori dello Scientifico incontrano Sindaco e tecnici Provincia

In una sala Monterosso strapiena di genitori, alunni e professori, si è svolto l’incontro che avrebbe dovuto chiarire la situazione dello stabile che ospita il Liceo Scientifico. Dall’altro lato del tavolo il sindaco Cardarelli, che ricordiamo è anche professore part-time dello Scientifico e due tecnici dell Provincia, responsabili delle scuole superiori.

Il confronto Il clima è quello che si respira in città sopratutto da quando il 6.5 di domenica mattina 30 ottobre scorso, la terra ha tremato talmente forte che nessuno ancora ha smesso di tremare.

Le richieste dei genitori sono fin troppo semplici e dirette, ma le certezze cercate quasi impossibili da fornire. Il disagio degli alunni costretti ad andare in un altro istituto, sempre nel centro storico di pomeriggio, è piuttosto forte e la speranza, l’urgenza, l’ansia generale di ritornare alla normalità cozza violentemente con  una richiesta di sicurezza complicate da fornire.

Per la Provincia, dopo almeno tre minuziosi controlli, lo stabile non presenta criticità da decretarne la chiusura, e, a detta dei due ingegneri presenti all’incontro, mai e poi mai firmerebbero un ordine di sgombero. Per il sindaco invece non è tutto cosi’ scontato e prima di rientrare alla normalità vuole, se necessario, sentire anche il parere della Prefettura.

Alla fine:In sostanza, alla fine di un contraddittorio spesso aspro e concitato con scambi di accuse, rassicurazioni, applausi e dissensi, il responso parla di un mantenimento della situazione attuale almeno fino a sabato (doppi turni pomeridiani nei locali del Liceo Classico) e di un’ordinanza ancora da decidere per l’inizio della prossima settimana, contestualmente all’avvio di una procedura d’urgenza per il restauro e messa in sicurezza dei locali dell’ITIS in via Visso, che potrebbero ospitare un polo scolastico importante.

Vulnerabilità sismica. La chiarezza sull’argomento Vulnerabilità sismica è ancora lontana da venire, sintetizzata anche nel contributo che vi proponiamo, di un lettore presente all’incontro.

Oggi ho deciso di passare un paio d’ore ad una simpatica riunione di genitori preoccupati. Riassunto lo scientifico e le magistrali sono le uniche che hanno il certificato di vulnerabilità che però dice che in caso di terremoto hanno un alto livello di danno. Lo scientifico su una scala ipotetica da 1 a 10 ha un bell’1 (non è la città veneta), le ex Magistrali hanno 3. La cosa che non conforta è che tali valutazioni sono datate 2008, ovvero prima che la nuova normativa vigente entrasse in vigore (2009) e effettivamente applicata (2010). Per cui sono valutazioni praticamente nulle. Fra l’altro si apprende che il numeretto della verifica di vulnerabilità è un’indicazione, mica significa niente, un di più che non devrebbe essere nemmeno preso in considerazione. Nel frattempo scopriamo che la probabilità di morire di terremoto è la stessa di prendersi la meningite o cadere col motorino, che i tecnici della provincia ignorano (impossibile) che la normativa vigente ragiona in termini probabilistici e soprattutto non conoscono il termine “accelerazione massima attesa”, ne sanno come si può stabilire per un dato territorio. Sempre secondo i tecnici della provincia (e non solo) le scuole sono “collaudate” e scientificamente sicure (se parlavamo del classico erano classicamente sicure) quindi sono tutte agibili, ma la responsabilità se la prende il Sindaco (per favore non sparate sul pianista), comunque anche volendo i soldi non ci sono anzi ci sarebbero ma solo se il Sindaco si impunta e va a battere i pugni sul tavolo della Protezione civile. Quindi domani si va a scuola, non si sa bene dove, con la consapevolezza che se passa un altro terremoto con accelerazione 0,1 g non succede nulla, ma se è un po’ più alta (a Norcia è arrivata a 0,5g anche se ci si aspettava al massimo 0,25g) nessuno sa cosa succede alle scuole, ma tanto la colpa sarebbe del Sindaco (che a sto punto mi viene da chiedergli “ma chi te l’ha fatto fare”).