Il Sindaco di Spoleto Daniele Benedetti è intervenuto nella seduta odierna di consiglio comunale rilasciando le seguenti dichiarazioni a proposito della situazione della Banca Popolare di Spoleto
“La Banca Popolare di Spoleto ha 116 anni di vita” ha esordito Benedetti “Venne fondata nel 1895 da professionisti, imprenditori, economisti e cittadini di diversi ceti sociali con lo scopo di raccogliere il capitale dei cittadini a vantaggio della collettività e del territorio. La BPS che oggi conta 104 filiali, di cui 72 in Umbria, 31 nelle regioni del centro Italia ed 1 in Lombardia, non è mai venuta meno alla sua missione. Dopo le trasformazioni che hanno interessato gli istituti bancari umbri, non vi è dubbio che la Banca Popolare di Spoleto rappresenti attualmente l’unica vera banca territoriale dell’Umbria che vede Spoleto come polo di primaria importanza del credito regionale. Tutto ciò senza trascurare l’importanza che l’istituto riveste sul fronte dell’occupazione con i suoi 750 dipendenti al 31 dicembre 2010”.
“Sono queste le ragioni oggettive” ha aggiunto Benedetti “per cui l’Amministrazione Comunale ritiene che la BPS sia una risorsa per tutta la regione e avverte tutta la responsabilità del momento seguendo con molta attenzione l’evolversi della situazione insieme alle massime istituzioni umbre. Da lunedì della scorsa settimana, quando ho incontrato per la prima volta la Presidente Catiuscia Marini, i contatti sono stati pressoché quotidiani sia con lei che con i diversi attori di questa vicenda, ma ad oggi devo rilevare che noi, quanto le istituzioni regionali, ci stiamo muovendo sulla base delle notizie apparse sulla stampa per cui diventa sempre più urgente poter acquisire informazioni compiute dagli organismi direttamente coinvolti. A nostro avviso la situazione è molto preoccupante anche per le tante voci che si rincorrono, spesso alimentate da parti contrapposte. In questa delicata fase occorre invece essere uniti e attendere con fiducia l’esito dell’operato di Banca Italia quale garante del sistema creditizio italiano, l’unico soggetto deputato a vigilare sull’attività degli istituti bancari, chiamato a tutelare gli interessi degli azionisti, dei risparmiatori e delle economie locali nel loro rapporto con il credito. Ciò che da parte nostra, chiediamo con decisione, è che la soluzione da individuare deve tener conto di esigenze precise:
– difendere i posti di lavoro e i tanti risparmiatori che ripongono fiducia nell’istituto;
– tutelare gli azionisti;
– riconoscere, ribadire e mantenere il forte legame tra BPS e territorio umbro;
– non sottovalutare la funzione che la BPS esercita per lo sviluppo accanto a tante imprese,
soprattutto di medie e piccole dimensioni, moltissime a carattere familiare;
– la chiarezza, il rigore e la trasparenza per trovare in fretta il modo di uscire dall’impasse e dal muro contro muro”.
“Per queste ragioni” ha concluso il sindaco “non possiamo che essere accanto, in maniera convinta, alle organizzazioni sindacali di settore e al mondo economico – produttivo che hanno già espresso tutta la loro preoccupazione. Continueremo quindi ad attuare con scrupolo la nostra funzione istituzionale, monitorando con la massima attenzione l’evolversi della situazione insieme a tutti gli attori in campo dalla Regione Umbria alle forze sindacali ed economico – produttive, stando molto vicino ai dipendenti della BPS, agli azionisti e ai bisogni delle nostre imprese”.