Spoleto, in trenta (su 52!) si dimettono dal PD spoletino

dimissioniSpoleto, in trenta (su 52) si dimettono dal PD spoletino

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato dei dimissionari dove spigeano le loro ragioni:

Trenta membri dell’Assemblea dell’Unione comunale del Pd di Spoleto su 52, ed i coordinatori dei Circoli del Pd, Spoleto Centro, Alta Marroggia e Passo Parenzi hanno rassegnato le proprie dimissioni dalle rispettive cariche.

Una decisione sofferta, che si è tentato di evitare fino all’ultimo, cercando di trovare un accordo unitario per il rinnovo degli organi dirigenziali ed il superamento del periodo di commissariamento in essere dallo scorso mese di novembre. 

Nonostante la disponibilità e la buona volontà dei sottoscrittori, ciò non è stato possibile.

Pertanto si sono dimessi perché:

–          Spoleto ha bisogno di un Partito Democratico forte per affrontare le tante problematiche che affliggono la città guidata da un’amministrazione comunale che, al di là della buona volontà, dimostra di non essere in grado di indirizzare la propria azione verso soluzioni favorevoli alla sua comunità su temi cruciali come: ripresa economica, occupazione, politiche in sinergia con i territori limitrofi, trasporti, servizi sociali e sanità. 

–          Spoleto ha bisogno di un Partito Democratico autorevole ed indipendente, caratteristiche che danno forza al confronto con gli organismi interni regionali e nazionali; un partito capace di risolvere le criticità in maniera autonoma e non collegata a dinamiche esterne ed estranee al contesto locale

–          Spoleto ha bisogno di un Pd dinamico e motivato, portatore di nuove e rinnovate forze da mettere a disposizione della collettività; ha bisogno di un Pd che non si accontenta, ma che guarda al futuro con progettualità e concretezza

–          il Pd di Spoleto ha bisogno di fare tesoro dell’esperienza di tante persone che troppo spesso per “selvagge” dinamiche interne non sono state adeguatamente valorizzate o sono state poste ai margini di ogni azione strategica ed operativa.

–          il partito deve rinnovarsi nei metodi e nell’impostazione, prendendo atto che chi lo ha guidato prima del commissariamento ha fallito, sia dal punto di vista politico, che gestionale, portando le casse del partito ad un incomprensibile deficit di cui inutilmente abbiamo chiesto conto 

–          il partito ha bisogno di essere guidato da chi rappresenta realmente l’attuale base     sociale e non da chi è portatore di consensi del passato, attualmente ridimensionati nel numero e nella condivisione.

Il Commissario stesso, anche attraverso una recente intervista, ha dichiarato a parole di essere favorevole al rinnovamento della classe dirigente entro luglio.

Nei fatti però nulla sta accadendo e proprio coloro che sarebbero chiamati a fare un passo indietro per favorire tale processo di rinnovamento, pongono costantemente ostacoli e veti, soprattutto appellandosi a pretestuose interpretazioni statutarie. 

Le dimissioni rimangono quindi l’unica soluzione per far uscire il PD spoletino dall’attuale impasse e vogliono essere un atto di responsabilità verso gli iscritti e verso la città.

Un segnale politico forte che punta a procedere immediatamente alla convocazione di un Congresso straordinario chiamando tutti gli iscritti ad esprimersi sulla nuova dirigenza da dare al Partito Democratico spoletino.