Spoleto, giovane morto sulla Tuderte: famiglia perplessa sui lavori
Doveva scattare un esposto presentato da Studio 3A per conto dei familiari di Simone Scerna (in foto) perché finalmente si iniziasse a sistemare la Provinciale 451 di Bruna, la Tuderte, compresa tra Spoleto e Castel Ritaldi (Perugia), dove un anno fa il giovane ha perso la vita in un incidente.
Su disposizione del settore Viabilità della Provincia di Perugia, il 23 maggio 2016 è stato aperto il cantiere che durerà quattro mesi e che dovrebbe dare una parziale risposta ai problemi di sicurezza dell’arteria. Simone, che aveva solo 25 anni e ha lasciato anche una figlioletta, il 21 aprile 2015 stava rincasando a bordo della sua Audi A3 e procedeva sulla Sp 451 quando, a pochi chilometri da casa, a Spoleto, ha perso il controllo dell’auto schiantandosi contro un platano a lato della strada che ha fatto anche da “perno”, facendo ribaltare la vettura nel fossato: una carambola che non gli ha lasciato scampo.
Quella di Simone è stata solo l’ultima di una lunga serie di tragedie consumatesi sulla Tuderte, tristemente nota per la pericolosità e i tanti incidenti succedutisi negli anni: il manto stradale è sconnesso (il giovane potrebbe essere stato tradito da uno dei numerosi avvallamenti)e ai lati dell’arteria si ergono due filari di alti platani disposti a breve distanza gli uni dagli altri, senza contare i due profondi fossati che scorrono poco più in là: un mix letale per chi dovesse sbandare.
La famiglia si è così rivolta, tramite la consulente personale Daniela Vivian, a Studio 3A, la società specializzata a livello nazionale nella valutazione delle responsabilità civili e penali, a tutela dei diritti dei cittadini, che segue numerosi sinistri simili e ha anche portato a “Mi Manda Rai tre” il caso della friulana Alessandra Clama, rimasta in stato vegetativo dopo uno schianto contro un platano, oltre ad aver promosso un atto di citazione contro Friuli Venezia Giulia Strade, ente gestore della strada “incriminata”. Del resto, solo per dare qualche numero sull fenomeno, secondo il rapporto Istat-Aci sugli incidenti stradali nel 2014, i sinistri causati da urti con un ostacolo accidentale (nella maggior parte dei casi si tratta, appunto, di alberi) sono stati 7.624, il 4,3% del totale, determinando 254 morti (il 7,5% dei 3.381 decessi registrati nel complesso) e 9.507 feriti (il 3,8%).
Studio 3A ha subito preso a cuore la vicenda di Simone e, tramite il proprio servizio legale, ha depositato una memoria ex. art 90 cpp presso la Procura di Spoleto. Nel documento si chiede al Pm di effettuare specifiche indagini, anche con una consulenza tecnica, per valutare eventuali responsabilità a carico degli organi preposti della Provincia di Perugia, ente proprietario della strada e, come tale, tenuto alla sua cura, manutenzione e messa in sicurezza.
Responsabilità su cui gli Scerna e Studio 3A con i propri esperti hanno pochi dubbi, anche in forza delle molteplici norme in vigore fin dal 1992 che vietano la piantumazione di alberature lateralmente alle strade o impongono distanze minime, sei metri, nella fattispecie in alcun modo osservate, e che prescrivono anche la protezione e messa in sicurezza degli ostacoli fissi, tra cui gli alberi. Norme di cui dovevano essere a conoscenza anche gli uffici provinciali a cui compete la cura delle strade, se è vero che a solo un paio di chilometri di distanza dal luogo del sinistro, in direzione Castel Ritardi-Spoleto, la Provincia ha apprestato una serie di barriere di sicurezza, i guardrail, a protezione dei platani, e diversi cartelli stradali di avvertimento della pericolosità della strada per via dell’alberatura piantumata sul ciglio.
Presidi che invece non c’erano nel tratto nel quale Simone è deceduto (in foto): una lacuna che acuisce la rabbia dei familiari per una tragedia che si poteva evitare. Il percorso e la battaglia che la famiglia Scerna ha intrapreso non è solo per rendere giustizia al proprio caro ma anche perché la Provincia si assuma le proprie responsabilità e ponga fine a una lunga scia di sangue, garantendo la sicurezza a tutti coloro che percorrono la Tuderte. Sta di fatto che, pochi mesi dopo la presentazione della memoria, l’Ente provinciale ha finalmente aperto i cantieri: saranno installati degli autovelox (uno ogni 800 metri), posato un nuovo asfalto, previsti dei semafori agli incroci e attraversamenti pedonali.
Per la famiglia di Simone è un primo passo e un primo risultato, ma rimane il grande rammarico che nel pacchetto di interventi di sistemazione non rientri l’elemento più pericoloso di quell’arteria, i platani appunto, per i quali, almeno per ora, non è stata prevista la messa in opera di alcun dispositivo di protezione. Oltre al fatto che ci siano voluti così tante vittime e un esposto perché chi di dovere si decidesse finalmente a mettere mano alla strada.
“Deve sempre succedere un fatto eclatante o, peggio ancora, che ci si trovi davanti a un incidente mortale prima che gli organi competenti si degnino d’intervenire – sottolinea il dott. Ermes Trovò, Presidente di Studio 3A, esprimendo anche il sentire dei propri assistiti – E nello specifico, deve aver avuto il suo peso anche l’esposto che abbiamo presentato con i genitori di Simone. La prevenzione dovrebbe essere un concetto automatico: si è deciso di procedere in ritardo e la vita del ragazzo si poteva salvare. Constatiamo inoltre, purtroppo, che la messa in sicurezza della provinciale Tuderte sarà solo parziale: vanno bene la riasfaltatura e la sistemazione degli incroci, ma sono gli alberi a ridosso della carreggiata i veri pericoli per gli automobilisti. E in questo caso, nulla sarà fatto”.
simone non era uno sprovveduto,anke quando lavorava sapeva il fatto suo,senza quegli alberi si poteva salvare,lui come tutti gli altri..
simone non era uno sprovveduto,anke quando lavorava sapeva il fatto suo,senza quegli alberi si poteva salvare,lui come tutti gli altri..
Sig. Gianni..ma che commento è ?? certo che indubbiamente i veicoli che la percorrono corrono troppo…ma ha mai ipotizzato se viaggia alla velocità consentita in quel tratto di strada (70 km/h)e gli esplode per disgrazia una gomma anteriore uscendo di strada la sorte che gli tocca ?! questa è una strada che va messa in sicurezza sotto ogni punto di vista !!
Sig. Gianni..ma che commento è ?? certo che indubbiamente i veicoli che la percorrono corrono troppo…ma ha mai ipotizzato se viaggia alla velocità consentita in quel tratto di strada (70 km/h)e gli esplode per disgrazia una gomma anteriore uscendo di strada la sorte che gli tocca ?! questa è una strada che va messa in sicurezza sotto ogni punto di vista !!
Tagliato erba finito soldi??? Ma quanti ve ne siete magnati??? Tutti a casa.
Tagliato erba finito soldi??? Ma quanti ve ne siete magnati??? Tutti a casa.
Sicuramente ci sono dei casi in cui la velocita’fa’la differenza,ma se a 70kmh ti senti male?pensi che sbattendo contro un platano e cappottando di sotto ti salvi?magari se ti si sposta il platano e ti viene incontro lo eviti pure….
Sicuramente ci sono dei casi in cui la velocita’fa’la differenza,ma se a 70kmh ti senti male?pensi che sbattendo contro un platano e cappottando di sotto ti salvi?magari se ti si sposta il platano e ti viene incontro lo eviti pure….
Gli alberi di solito stanno fermi. Non sarà che il problema vero di quella strada sia la velocità eccessiva dei veicoli che ci transitano?
Gli alberi di solito stanno fermi. Non sarà che il problema vero di quella strada sia la velocità eccessiva dei veicoli che ci transitano?