Spoleto, residente del centro: “Ecco cosa non va bene del porta a porta Vus”
Riceviamo e volentieri pubblichiamo l’intervento di Igino Raspadori sul servizio di raccolta porta a porta dei rifiuti in centro storico
Sono trascorsi sei mesi dall’entrata in funzione della raccolta differenziata dei rifiuti urbani “Porta a porta” nel centro storico di Spoleto.
È noto che il provvedimento inizialmente innescò polemiche soprattutto per le modalità di attuazione: non mi risulta sia stato fatto alcun sondaggio per verificare come gli spoletini interessati vivono questa esperienza che, in qualche modo, incide sul “tran-tran” familiare, né sia stata resa pubblica da parte dell’Ente preposto alcuna valutazione consuntiva (sia pure parziale) sull’andamento generale dell’iniziativa.
Sarebbe interessante conoscere queste cose e, in particolare, sapere il parere degli esperti sui risultati conseguiti dalla delibera che vieta la presenza di cassonetti di qualsiasi tipo nel centro storico. Personalmente ero e rimango favorevole alla raccolta differenziata come rimango critico sulle modalità applicative del “porta a porta” che potrebbero e dovrebbero essere migliorate (sul come basta rivedere le tante proposte a suo tempo avanzate da cittadini ).
Osservo che per le persone anziane che risiedono nel centro storico e abitano in uno stabile antico senza ascensore l’attenersi alle regole della raccolta differenziata “porta a porta” è risultato, almeno per quanto mi riguarda, più impegnativo di quanto in un primo tempo si potesse ipotizzare. Non mi riferisco tanto ai disagi (che pure ci sono e si fanno sentire) connessi con gli orari che regolano il servizio o con la mancanza di ascensore, ma al prelievo di alcune tipologie di rifiuti limitato a una volta la settimana; tale modalità può provocare un accumulo abnorme di materiale (comunque da conservare in attesa della scadenza per il ritiro) tra cui spesso si trovano rifiuti che emanano odore a volte assai sgradevole.
In occasione di qualche ricorrenza o se si hanno ospiti, la questione diventa davvero seria per l’accumulo straordinario di plastica o di carta o di indifferenziato (il ritiro di ciascun tipo è settimanale) che non si sa dove e come conservare.
In tali periodi l’immondizia diventa quasi “un’ossessione”. Durante le trascorse festività pasquali a causa del temporaneo e consistente aumento del nucleo familiare (ho avuto il piacere di ospitare figli e nipoti) si è prodotta in casa tanta immondizia da costringermi a caricare sacchetti di rifiuti sull’ auto e con questa girare fuori dal centro storico per cercare i cassonetti idonei a contenere i tipi di rifiuti di cui dovevo liberarmi.
Ritengo che i responsabili del delicato servizio debbano fare una riflessione sull’aspetto descritto in quanto ho motivo di ritenere che interessi, in qualche modo, non pochi dei cittadini che risiedono entro la cinta muraria di Spoleto.