Spoleto incrocia le dita per la Capitale 2017: alcuni particolari del dossier
Spoleto non sarà Capitale della cultura 2016. Possiamo ancora incrociare le dita per il 2017 e sognare fino al 24 gennaio prossimo quando i sindaci delle nove città ancora in corsa (Aquileia, Como, Ercolano, Parma, Pisa, Pistoia, Spoleto, Taranto e Terni) torneranno a Roma nella sede del ministero per il secondo verdetto.
Intanto vi vogliamo proporre alcuni particolari del dossier “Spoleto porta delle culture, città modello di pace e civiltà” composto da 60 pagine in cui sono dettagliati e approfondite tutte le attività che fanno parte del progetto di candidatura, con un piano finanziario
Il progetto è declinato attorno alla figura concettuale delle porte, esemplate anche sul modello della Gerusalemme celeste. Ad ogni porta, riferimento storico e concettuale, corrisponde una serie di progetti: alla Porta delle Generazioni fa riferimento il progetto di una Biennale internazionale dell’Arte infantile, un Festival di musica pop e di musica elettronica, un Progetto per la valorizzazione e diffusione della lettura e un Festival internazionale della creatività senile.
Per la Porta della Trasformazione e dei Talenti è previsto un Premio della critica dell’arte e premio delle arti dedicato a Giovanni Carandente e una serie di laboratori professionalizzanti per più arti e mestieri con master di secondo livello.
Della Porta della Narrazione e dell’Azione fa parte “Segno ergo sum”, grande “murales” narrativo rappresentato sui muri e sugli spazi della città , un racconto collettivo che coinvolge gli studenti.
La Porta della Giustizia ruota attorno ai progetti con la Casa di Reclusione di Maiano, il Tribunale e il polo cittadino della Giustizia.
La Porta della Memoria prevede la Biblioteca digitale e la Digitalizzazione del catalogo cartaceo di circa 30000 schede e una serie di interviste narrative per raccogliere storie di vita e testimonianze del secolo scorso.
La Porta tra passato e Presente fa riferimento alla basilica di San Salvatore ed il suo contesto.
Sulla valorizzazione di specifici luoghi della città fanno altre tre porte la Porta Socchiusa (Anfiteatro e il Monastero della Stella e il Monastero del Palazzo, il Mattatoio di I. Aleandri, le Palazzine della Rocca, Santi Simone e Giuda e Palazzetto Campello, San Luca) la Porta del Mito (la Stazione ed il Teodelapio) la Porta del Corpo e dell’Anima (il Ponte delle Torri, il sistema Montelucano, gli Eremi, la pista ciclabile Spoleto Assisi e la Spoleto Norcia).
La Porta della storia prevede un concorso Europeo – annuale o biennale – finalizzato e completato da concrete realizzazioni di scultura contemporanea e la realizzazione di una mostra di sculture contemporanee per tutto l’anno.
La Porta del Contemporaneo si apre sulla Mobilità alternativa, la rete, i portali web, la città virtuosa e virtuale: infine la Porta della Progettazione fa perno sulla prima estemporanea di architettura chiamata SPOLETO ARCH.LAB e le attività di merchandising finalizzate a promuovere il brand della Città di Spoleto industrial culturale.
A simboleggiare con forza plastica il progetto di Spoleto è il logo scelto: il Teodelapio, la grande scultura di Alexander Calder che è il primo grande stabile in acciaio, realizzato dall’artista americano per la mostra “sculture in città 1962” voluta da Giovanni Carandente