Spoleto, caso Bps-Desio: 8 indagati per truffa e corruzione

bpsTra loro, il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco

8 indagati tra cui Ignazio Visco, governatore della Banca d’Italia, ma anche Giovanni Boccolini, Gianluca Brancadoro e Nicola Stabile, i tre commissari che la stessa Banca d’Italia inviò a Spoleto dopo il decreto che mise la Bps e la Spoleto Crediti e servizi in amministrazione straordinaria, e ancora Stefano Lado, presidente di Bps e vicepresidente di Banco Desio per finire con Silvano Corbella, Giovanni Domenichini e Giuliana Scognamiglio, componenti del comitato di Sorveglianza.

Le accuse ipotizzate dalla procura della Repubblica di Spoleto sono pesanti e vanno dalla corruzione per atto contrario ai doveri di ufficio, alla truffa, all’abuso d’ufficio e infedeltà a seguito di dazione o promessa di utilità.

L’inchiesta è stata anticipata dal Fatto Quotidiano, anche se tutti i dettagli sono avvolti nel massimo riserbo.

Tutto ciò che è dato sapere è che l’inchiesta prenderebbe il via da un esposto dello scorso 28 luglio dall’avvocato Riziero Angeletti di Rieti per conto di un circa 100 soci della Spoleto Credito e servizi e che ora vogliono fare chiarezza sullo stato delle cose.

A febbraio scorso il Consiglio di Stato con due sentenze ha accolto altrettanti ricorsi contro il commissariamento di Bps e Scs presentati sia da ex amministratori dell’istituto di credito che della società cooperativa controllante. I giudici amministrativi hanno riconosciuto illegittima la procedura che ha portato all’amministrazione straordinaria attraverso decreto del ministero dell’Economia e delle Finanze, poi sanata dal ministero con un atto nella sostanza sanante ‘ora per allora’.