M5s sull’ospedale di Spoleto: “Barberini cerchi vero equilibrio con Foligno”

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Riceviamo e volentieri pubblichiamo l’intervento dei tre esponenti del M5s, il senatore Stefano Lucidi, il consigliere regionale Andrea Liberati e il consigliere comunale Elisa Bassetti, sul futuro dell’ospedale di Spoleto

Il primo ottobre 2015, in risposta al voto unanime di sfiducia a Fratini da parte del consiglio comunale di Spoleto, l’assessore regionale alla Sanità, Luca Barberini, affermava:

“I direttori delle strutture complesse, i cosiddetti primari, sono nominati nel rispetto della recente normativa nazionale, cioè con legge Balduzzi del 2012. Non spetta quindi ai politici l’onere della scelta, ma ad un’apposita commissione composta da professionisti competenti e autonomi, sorteggiati da un elenco nazionale”.

Nel concetto siamo d’accordo assessore, sono le tempistiche a renderci sospettosi. Da quando in qua non c’è politica anche nella scelta dei primari? L’8 ottobre lo stesso Barberini a proposito dei direttori sanitari afferma: “Negare il ruolo della politica sarebbe dire una bugia, ma la politica deve anche fare scelte coraggiose”.

Ebbene assessore, la scelta del consiglio comunale spoletino è stata quella di sfiduciare un uomo politico, o per lo meno frutto di nomina politica, le cui decisioni da tempo erano in contrasto con la meritocrazia, le competenze e la progettualità politica appunto dell’ospedale di Spoleto.

Il Movimento 5 Stelle di Spoleto ha votato a favore della mozione Monini-Speranza perché, come evidenziato con l’interrogazione regionale a firma Andrea Liberati, il senso di appartenenza a questa comunità territoriale ci impone di chiedere chiarezza sul il futuro del nostro nosocomio. L’intera comunità locale è in ansia per ciò che potrebbe accadere ad un ospedale, da anni punto di riferimento per cittadini e professionisti. La mozione del consiglio non interviene sulla scelta dei primari, ma rimarca una differenza di vedute sui progetti (sempre che ci siano) e una senso di scollamento tra Regione e città di Spoleto. Con la nostra interrogazione, a firma Liberati, abbiamo chiesto quindi conto della strada che la Regione vuole percorrere riguardo Spoleto.

L’assessore dichiara anche che gli ospedali di Spoleto e Foligno sono “due strutture con un bel corridoio in mezzo, peraltro a quattro corsie. Anche qui, dovremo spiegare cosa si fa e dove, mettendo ben in chiaro che non c’è alcuna diminuizione bensì un’assegnazione di ruoli“.

Facciamo in modo che il “senso di marcia” delle 4 corsie non sia solo da sud verso nord, ma che ci sia un equilibrio di competenze e di ruoli, altrimenti non si potrà mai parlare di integrazione, ma solo di depauperamento da una parte e ingiusto arricchimento dall’altra.