Spoleto, caso GPS su mezzi VUS: è polemica

vusLe parole del sindaco e dell’assessore Profili 

Dopo gli attacchi di Cgil e Uil all’amministrazione sulla proposta di utilizzare i rilevatori GPS su mezzi del personale della VUS, ecco la risposta dell’amministrazione comunale: «Ci sembrano oltremodo strumentali le polemiche sollevate dai sindacati. Innanzitutto vale la pena spiegare che la nostra proposta non viola nessuna norma di legge, visto che l’uso di questo tipo di strumentazioni per il controllo a distanza dell’attività dei lavoratori è previsto dal decreto attuativo del Jobs Act, che supera l’art. 4 della legge 300. Modifica che consentirà di monitorare non solo i mezzi come noi abbiamo proposto, ma addirittura i lavoratori. Il loro controllo  è quindi previsto dal nuovo decreto dell’attuale Governo, quindi invitiamo coloro i quali vogliono fare contestazioni, ad indirizzarle  a Palazzo Chigi e non al Palazzo Comunale di Spoleto. Detto questo -ha continuato il sindaco- mi sembra doveroso ribadire che uno dei nostri obbiettivi è quello di migliorare e abbassare il costo del servizio erogato ai cittadini da parte della VUS. Quindi anche monitorando costantemente l’uso dei mezzi al fine di efficientare i servizi che svolgono per la collettività. In aziende simili dove hanno istallato tale dispositivi si è arrivati ad un risparmio di circa il 15%; e credo sia un aspetto non trascurabile visto che il servizio è totalmente a carico dei cittadini. Il personale di VUS significa una spesa pari a circa 20 milioni di euro, ed il costo medio per ogni dipendente arriva a circa 45 mila euro per quattordici mensilità più un premio, che di fatto equivale ad una quindicesima mensilità».

Ad entrare nello specifico è l’assessore con delega alle società partecipate  Gianmarco Profili: «I numeri dell’azienda, per quanto riguarda il settore igiene urbana, parlano chiaro: il costo del personale incide sul bilancio per un 40-45%, l’assenza media giornaliera nell’anno è del 12%, il 6.5% di queste assenze, costante nell’arco dell’anno, è dovuto a malattia.  Tutto questo, su circa 250 dipendenti, ha un peso notevole su cui abbiamo il dovere di ragionare senza preclusioni, perché ogni giorno l’azienda deve gestire l’assenza di 30 lavoratori ferie escluse. Ci troviamo quindi di fronte ad una situazione che stiamo cercando di migliorare e queste azioni, una volta messe in campo, potranno far ridurre i costi evitando, ad esempio, il ricorso ad oltre 32.000 ore di straordinario come è accaduto lo scorso anno. Ritengo che su questo fronte i sindacati dovrebbero essere interessati quanto noi ad aumentare l’efficienza dell’azienda, perché questo può permettere di ridurre i costi delle bollette a carico delle famiglie, dei cassintegrati o licenziati, soprattutto alla luce delle difficoltà che si hanno ad arrivare alla fine del mese. Non si tratta di mettere in discussione la pausa caffè, la questione è più seria: i tanti lavoratori che svolgono il loro lavoro con diligenza possono stare tranquilli. Si dovranno eventualmente preoccupare coloro i quali diligenti potrebbero non esserlo. Non si può continuare a difendere ad oltranza lo status quo anche quando, nel rispetto delle regole, si è nelle condizioni di avviare un percorso che può rendere maggiormente produttiva un’azienda a totale partecipazione pubblica, come è la Valle Umbra Servizi».