Più di 5 mesi d’indagine per dipanare la tela di silenzio e giungere alla verità
E’ durata più di 5 mesi l’indagine della Polizia di Stato coordinata dalla Procura di Perugia. Un’indagine complessa, raccontano gli investigatori, densa di intercettazioni telefoniche e ambientali, di persone ascoltate a verbale, di una laboriosa attività tecnica svolta dalla Polizia Scientifica di Spoleto: sul dna estratto dai tamponi, dai mozziconi di sigarette e da altri oggetti rinvenuti nel corso delle perquisizioni all’interno della discoteca.
Fino a che, da indiscrezioni raccolte, gli inquirenti sono riusciti a dipanare la tela di silenzio messa insieme dagli indagati e ricostruire, passo per passo, tutta la vicenda, tanto che nell’aula del Tribunale di Perugia, nonostante fosse rigorosamente svolta a porte chiuse, non è stata necessaria la presenza della minorenne.
I risultati dell’indagine hanno visto la condanna a 4 anni di reclusione di S.C., noto come Sasà e G.B:. I due, rispettivamente vocalist e titolare di un locale notturno, sono ritenuti colpevoli dello stupro ai danni di una minorenne di Spoleto, la notte di capodanno 2013 all’interno di una nota discoteca perugina.
I giudici, inoltre, hanno condannato rispettivamente a un anno e otto mesi e cinque mesi per favoreggiamento M.B. e M.P., socio proprietario e direttore del locale.