Spoleto, lascia Spoleto e va a lavorare in Romania
Non è più un pischello, ma ha preso armi e bagagli e se è andato a lavorare in Romania.
Una sorta di immigrazione al rovescio, che sinceramente ci fa pensare. Non solo perchè personalmente conosco la persona, ma perchè più in generale le motivazioni del trasferimento che Massimo posta sul suo profilo Fb, fanno riflettere, se non indignare.
Un paese, L’Italia, dove la corruzione è al primo posto in Europa, esattamente come la pressione fiscale, ma gli stipendi degli insegnanti ad esempio sono i più bassi (insieme alla considerazione sociale) e la disoccupazione è ai massimi livelli. Ci sarebbe di che inca…rsi ben bene. E Invece …? Invece niente.
Qualcuno mi domanda perché sono venuto a lavorare in Romania; la risposta si può trovare anche nell’aneddoto accaduto ad un mio carissimo amico, i fatti: da più di dieci anni possiede una carta di credito di una importante banca internazionale; qualche giorno fa si è visto rifiutare il rinnovo della carta stessa per motivi non meglio specificati. Il mio amico a quel punto ha voluto comprendere i motivi richiedendo per iscritto chiarimenti, la risposta è stata che secondo l’istituto bancario il mio amico sarebbe diventato poco affidabile per l’eccessivo carico fiscale a cui deve sottostare! In poche parole se paghi le tasse diventi inaffidabile per le banche. Complimenti, e qualcuno dice ancora che Bruxelles deve dare soldi alle nostre banche?