Spoleto, dal vivaio di Capezzano spariscono le piantine tartufigene
Prosegue l’azione politica da parte del Consiglio Comunale di Spoleto per la salvaguardia del vivaio di Capezzano, eccellenza spoletina per la produzione di piantine tartufigene e olivo.
Dopo la mozione urgente, presentata nei giorni scorsi al Sindaco e alla Giunta di Spoleto, per scongiurare una eventuale chiusura dell’attività vivaistica, l’ufficio di Presidenza del Consiglio Comunale e tutti i Capigruppo hanno chiesto all’assessore alle politiche agricole della Regione Umbria Fernanda Cecchini un incontro in tempi brevi per avere risposte certe riguardo ad un presunto prelievo da parte dell’azienda Umbraflor di un elevato numero di piantine tartufigene.
L’Umbraflor, una s.r.l. attiva dal 2001, su iniziativa della Regione Umbria, nella produzione vivaistica dell’Umbria, sembrerebbe tra l’altro usufruire in comodato d’uso gratuito dell’intera struttura del vivaio di Capezzano.
Le richieste da parte dell’ufficio di Presidenza e dei capigruppo, come scritto nel documento, si riferiscono in particolare alla natura del Protocollo d’Intesa tra Regione e Umbraflor, visto che, secondo il decreto legge 78 del 2010, agli Enti Pubblici è vietato concedere immobili di proprietà dell’ente in comodato d’uso gratuito – a meno che non si tratti di un progetto con evidenti finalità pubbliche – e alla legittimità del presunto prelievo delle piantine tartufigene.
Nell’istanza presentata alla Regione si rimarca inoltre la necessità di conoscere nei dettagli, visto che l’Amministrazione di Spoleto ha già in fase di studio un progetto per la gestione e valorizzazione del vivaio di Capezzano, i contenuti del progetto attualmente in essere da parte della Regione.