Spoleto, una proposta per salvare Ims e Isotta Fraschini
Il tempo stringe, non si può perdere neanche un minuto, è quanto ha sostenuto il rappresentante RSU della IMS Pierbruno Agostini, intervenendo al incontro organizzato dall’associazione culturale CASA ROSSA.
Se non si vuole che la situazione si incancrenisca occorre fare delle scelte, che siano capaci nel immediato di affrontare il nodo centrale della ripresa produttiva dello stabilimento di Santo Chiodo. E dal dibattito è venuta fuori una proposta condivisa unanimemente dai presenti, alcune RSU del territorio e lavoratori della ex Pozzi.
E’ stata la sostanziale somiglianza con la vicenda ILVA di Taranto, i cui proprietari furono arrestati e i loro beni sequestrati analogamente a quanto avvenuto per Castiglione , a far emergere la richiesta di una soluzione che passi attraverso la legge: “terra dei fuochi”, che ha consentito, su richiesta del Commissario straordinario ILVA Piero Gnudi, di trasferire nelle casse della società, 1 miliardo e 200 milioni di euro sequestrati ai Riva, proprietari dello stabilimento della città pugliese.
La motivazione è che: “nel conflitto tra i diritti proprietari e gli interessi costituzionalmente rilevanti all’interesse all’ambiente salubre, al lavoro e alla salute, questi ultimi prevalgono su quello “proprietario” e sugli interessi “patrimoniali”.
E’ questa la strada per trovare le risorse necessarie per rilanciare la fabbrica e impedire il degrado, che avanza col tempo e allontana le commesse, ogni giorno più a rischio. Manca la liquidità ? I soldi stanno lì, perché non si vanno a prendere, visto che c’è una legge che stabilisce un chiaro percorso per riavviare il lavoro, con la bonifica degli impianti, la messa in sicurezza e l’ammodernamento tecnologico, hanno fatto eco, altri lavoratori IMS, dello SMMT, dei servizi, presenti.
La proposta che facciamo nostra e che rilanciamo per conto dei lavoratori presenti, alle Istituzioni, al Sindaco della città, ai parlamentari e ai politici locali e regionali, anche a mezzo stampa, è di fare la loro parte, che può essere decisiva, perché i Commissari straordinari dell’azienda metallurgica spoletina IMS-IF, seguano l’esempio del Commissario straordinario dell’ILVA, vincendo ogni riserva che nasca dalla contraddizione dell’essere nominati dallo stesso governo che con riluttanza ha accettato quanto partorito dalla Commissione ambiente parlamentare e che fa resistenza ad una coerente applicazione della legge per motivi principalmente finanziari.
L’azione congiunta dei parlamentari del territorio (in particolar modo diretta a un intervento Commissione ambiente di Senato e Camera) del Sindaco della città, delle forze sindacali, intorno a un obiettivo possibile e chiaro come quello indicato è un atto dovuto. Non ci sono scuse !