Riceviamo e pubblichiamo la posizione del M5s alle aliquote Imu e Tasi approvate dal consiglio comunale giovedì
Lo sappiamo, la materia è molto complessa e crediamo che il tempo dedicatole sia davvero esiguo per avere una tassazione sulla casa equa. Il Comune di Spoleto ha promulgato le aliquote IMU e TASI per prime e seconde case, terreni e immobili produttivi. La situazione in sintesi è la seguente:
CHI PAGA L’IMU?
1) Prime case di lusso (categorie A1/A8/A9) con aliquota allo 0,60% e possibilità di detrazione di 200€ più altre detrazioni.
2) Seconde case (tutto ciò che non è compresa nella legislazione della prima casa) con aliquota allo1,06%
CHI PAGA LA TASI?
1) Prime case di tutte le categorie (escluse quelle di lusso citate sopra) con aliquota allo 0,25% senza alcuna detrazione.
Posto così sembra tutto normale e progressivo considerando che le prime case pagano un’aliquota minore e le seconde case, o quelle di lusso, aliquote più alte. In soldoni però non si prendono in considerazione le rendite catastali, un problema nazionale che crea delle disparità di ricchezza evidenti rimarcando inoltre che le detrazioni sono solo per il comparto IMU.
Facendo degli esempi concreti, si potrebbe creare la seguente situazione:
a) Abbiamo un immobile in centro di ottimo valore commerciale (stime OMI o agenzia delle entrate) di circa 100 mq. del valore di 300.000€ con valore catastale estremamente basso, circa 40.000€ in quanto ricadente in zona catastale prezzata decine di anni fa. Se fosse una seconda casa pagherebbe di IMU 424€, laddove si suppone che una seconda casa sia un investimento e non bene primario.
b) Abbiamo detto che l’IMU sulla prima casa la pagano solo ville, o immobili di prestigio. Queste possono avere un valore commerciale che può arrivare anche a cifre considerevoli come ad esempio 1 milione di euro. Il valore catastale è di gran lunga inferiore per il motivo espresso prima; mettiamo 100.000€. Si pagherà un’IMU di 600€ ma, considerando le detrazioni di 200€ (più altre detrazioni), si può arrivare a cifre molto più basse.
c) Consideriamo ora un immobile in periferia ma costruito da alcuni anni, diciamo semi-nuovo (si intende di circa 5-10 anni). Il valore di mercato ad oggi, per un immobile in periferia di 100 mq., si può aggirare intorno a 110-120 mila euro.
La rendita catastale in questo caso sarà più alta in quanto di nuova costruzione e vicina ai prezzi di 4-5 anni fa, quindi orientativamente 80.000-90.000€. Si pagherà una TASI di 225€ senza alcuna detrazione. In alcune città, tra l’altro, si ritrovano in un vero e proprio paradosso visto che il valore di mercato di un immobile è più basso di quello catastale. Si dimostra quindi, con l’esempi sopracitati, come una prima casa di una famiglia in periferia possa pagare una TASI quasi equivalente ad un’IMU di una villa o un appartamento in centro ed è quasi equiparata ad un immobile ad uso investimento quale la seconda casa.
Questi sopra riportati sono solo degli esempi che vanno a toccare due grandi problemi di questa tassazione:
1) le rendite catastali, come in tutta Italia, sono di una disomogeneità devastante. Non rispettano il vero valore di mercato soprattutto in immobili di prestigio dei centri storici. Vari governi locali hanno tentato di mettere mano al catasto, ma l’iter è lungo e pieno di insidie. Spoleto può fare questo lavoro riportando un minimo di equità nel valore immobiliare presente nel territorio?
2) chi sarà penalizzato da questa tassazione è la famiglia di ceto medio-basso, proprietaria della prima casa, non di lusso, che dovrà pagare la TASI non beneficiando di alcuna detrazione.
La signora anziana di 85 anni, che ha una prima casa, magari con i problemi dell’età e che percepisce la sola pensione, con l’IMU avrebbe detratto almeno 200€ e con una rendita catastale bassa avrebbe avuto una tassazione tendente allo zero. Addirittura una famiglia con due figli minorenni a carico avrebbe detratto ulteriori 100€ arrivando cosi a 300€. Oggi tutto ciò non può più accadere.
Il nostro interrogativo quindi è: perché il Comune, nei limiti di legge nazionale, non ha pensato ad una detrazione per la TASI?
Inoltre, nelle tabelle di gettito IMU e TASI previste, non comprendiamo un dato: perché il numero dei contribuenti IMU è lo stesso che per la TASI?? Ci riferiamo in particolare al dato di 9710 contribuenti. Come detto nell’incipit, la tassazione immobiliare è davvero controversa e molto difficile; magari per il 2015, con più tempo a disposizione, cerchiamo di considerare questi punti da noi citati in modo da avere maggiore equità sociale.