Lo ha nominato il sindaco Fabrizio Cardarelli che lo ha ricevuto in Comune di Spoleto insieme a Piergiorgio Conti e all’Armata Brancaleone
L’olimpionico Nick Willis sarà ambasciatore della città di Spoleto nel mondo.
Il riconoscimento è stato consegnato questa mattina a Palazzo comunale dal Sindaco Fabrizio Cardarelli, alla presenza dell’atleta spoletino Piergiorgio Conti e di una delegazione dell’Armata Brancaleone, gruppo sportivo impegnato in un percorso amatoriale rivolto principalmente agli spoletini cosiddetti sedentari.
Willis, neozelandese e specializzato nel mezzofondo, da alcuni anni ha scelto Spoleto non solo come luogo dove trascorrere le vacanze insieme alla moglie Sierra e al figlio Lachlan, ma anche quale base per i suoi allenamenti quando è impegnato in competizioni sportive organizzate in Europa.
Il rapporto con Spoleto si è intensificato soprattutto nel corso degli ultimi due anni, grazie all’amicizia con Piergiorgio Conti e alla simpatia nei confronti dell’Armata Brancaleone.
Nick Willis ha vinto la medaglia d’oro sui 1.500 metri ai Giochi del Commonwealth di Melbourne del 2006. In precedenza aveva partecipato sulla stessa distanza sia alle Olimpiadi di Atene 2004 sia ai Campionati del mondo di atletica leggera 2005, ma in entrambe le occasioni fu eliminato in semifinale.
Ai Campionati del mondo di atletica leggera 2007 ad Ōsaka avrebbe ottenuto lo stesso risultato, sempre sui 1.500, ma la squalifica dell’atleta francese Mehdi Baala gli ha permesso di arrivare in finale, dove tuttavia non ha preso medaglie. Ai Giochi olimpici di Pechino, con un grande recupero nel finale, coglie un inaspettato bronzo, dietro all’atleta del Bahrein Rashid Ramzi e al keniota Asbel Kipruto Kiprop che, dopo oltre un anno, diventa argento in seguito alla squalifica per doping dell’atleta bahrayni. Nell’estate 2011 è venuto in Italia, a Spoleto per trascorrere le vacanze estive.
Il 27 luglio 2012 è stato portabandiera per la Nuova Zelanda alla cerimonia di apertura dei Giochi della XXX Olimpiade a Londra (Fonte Wikipedia).