Spoleto, arrestato e portato in carcere Michele Fabiani

Arrestato e accompagnato in Carcere Michele Fabiani
Arrestato e accompagnato in Carcere Michele Fabiani

Due agenti della polizia sono andati a prelevarlo a casa, dovrà scontare 1 anno e 4 mesi di galera

Un comunicato del comitato 23 ottobre ci ha annunciato che Michele Fabiani è stato prelevato intorno alle 16.40 dalla polizia e accompagnato nel carcere di Maiano dove dovrà scontare la pena di un anno e quattro mesi, cioè quanto gli è rimasto dopo la carcerazione e i domiciliari scontati tra il 2007 e il 2008 a seguito dell’operazione Brushwood. 

Il comitato 23 ottobre scrive: “E’ l’ultimo atto di una storia disonesta, battezzata dagli stessi organizzatori Brushwood. Per noi, da ora,  inizia una battaglia quotidiana per la liberazione immediata di Michele”.

2 Responses

  1. chiudiamo la bocca al silenzio e apriamo le porte del carcere.
    BRUSHWOOD REWIND SI RIAVVOLGE IL NASTRO E SI RICOMICIA DACCAPO
    Quando Don Antonio Pauselli senza chiedere nulla in cambio si gettò nella vicenda Brushwood con il solo scopo di liberare Michele, incurante che fosse anarchico ma solidale con un prigioniero, forse non avrebbe immaginato che lo stato che tenne al Comando del Reparto Speciale dei Carabinieri un condannato a 14 anni, per spaccio di stupefacenti, peculato e associazione a delinquere, sette anni dopo avrebbe ripreso quel giovane e lo avrebbe messo in prigione , nonostante la ragione del blitz carcerario di allora, l’associazione terrorista fosse finita nel nulla, cioè là da dove era venuta.
    Ma facciamo torto a Don Antonio a pensare che non lo avrebbe immaginato, dal alto dei suoi anni, della sua intelligenza, della sua esperienza.
    Quale fiducia si può avere allora in uno Stato il cui Ministro degli Interni, il Leghista Maroni, esprime la propria solidarietà al Generale Ganzer appena condannato a 14 anni.
    Quale fiducia si può avere in uno Stato che dopo 4 legislature e 10 anni di Presidenza dell’Umbria, mette la donna che si immaginò vittima di una cellula terroristica composta da 5 ragazzi spoletini, alla Presidenza dell’Italferr che realizza la TAV e che da lì immagina e dice per telefono che pure l’architetto Fabio Zita, della Regione Toscana, sia uno ”stronzo” ”terrorista”, perché convinto che le terre di scavo siano rifiuti.
    Quale fiducia si può avere in uno Stato che mette in piedi il 23 ottobre 2007 un blitz militare in una piccola città di provincia quale è Spoleto e poi lo spettacolarizza, facendolo mandare in onda la notizia in prima pagina su tutti i TG d’Italia e non solo, che è stata sgominata una cellula terroristica, che si scoprirà poi inesistente ma così utile nella messa in scena e alla propaganda di quel giorno.
    Ma ci vogliamo domandare a chi è servito tutto questo, a che serve Michele, oggi, in prigione ?
    A chi è servito tutto questo, la risposta è: sicuramente al Generale dei Carabinieri Ganzer, alla già Onorevole e poi Presidentessa Lorenzetti, al PM Manuela Comodi, cioè allo Stato.
    Michele in prigione oggi è l’immagine più fedele di come si amministra uno spettacolo dal quale i protagonisti “buoni”, quando fu messo in onda, trassero benefici di immagine utile alla carriera o anche semplicemente una provvisoria scialuppa di salvataggio.
    Comitato23Ottobre

  2. chiudiamo la bocca al silenzio e apriamo le porte del carcere.
    BRUSHWOOD REWIND SI RIAVVOLGE IL NASTRO E SI RICOMICIA DACCAPO
    Quando Don Antonio Pauselli senza chiedere nulla in cambio si gettò nella vicenda Brushwood con il solo scopo di liberare Michele, incurante che fosse anarchico ma solidale con un prigioniero, forse non avrebbe immaginato che lo stato che tenne al Comando del Reparto Speciale dei Carabinieri un condannato a 14 anni, per spaccio di stupefacenti, peculato e associazione a delinquere, sette anni dopo avrebbe ripreso quel giovane e lo avrebbe messo in prigione , nonostante la ragione del blitz carcerario di allora, l’associazione terrorista fosse finita nel nulla, cioè là da dove era venuta.
    Ma facciamo torto a Don Antonio a pensare che non lo avrebbe immaginato, dal alto dei suoi anni, della sua intelligenza, della sua esperienza.
    Quale fiducia si può avere allora in uno Stato il cui Ministro degli Interni, il Leghista Maroni, esprime la propria solidarietà al Generale Ganzer appena condannato a 14 anni.
    Quale fiducia si può avere in uno Stato che dopo 4 legislature e 10 anni di Presidenza dell’Umbria, mette la donna che si immaginò vittima di una cellula terroristica composta da 5 ragazzi spoletini, alla Presidenza dell’Italferr che realizza la TAV e che da lì immagina e dice per telefono che pure l’architetto Fabio Zita, della Regione Toscana, sia uno ”stronzo” ”terrorista”, perché convinto che le terre di scavo siano rifiuti.
    Quale fiducia si può avere in uno Stato che mette in piedi il 23 ottobre 2007 un blitz militare in una piccola città di provincia quale è Spoleto e poi lo spettacolarizza, facendolo mandare in onda la notizia in prima pagina su tutti i TG d’Italia e non solo, che è stata sgominata una cellula terroristica, che si scoprirà poi inesistente ma così utile nella messa in scena e alla propaganda di quel giorno.
    Ma ci vogliamo domandare a chi è servito tutto questo, a che serve Michele, oggi, in prigione ?
    A chi è servito tutto questo, la risposta è: sicuramente al Generale dei Carabinieri Ganzer, alla già Onorevole e poi Presidentessa Lorenzetti, al PM Manuela Comodi, cioè allo Stato.
    Michele in prigione oggi è l’immagine più fedele di come si amministra uno spettacolo dal quale i protagonisti “buoni”, quando fu messo in onda, trassero benefici di immagine utile alla carriera o anche semplicemente una provvisoria scialuppa di salvataggio.
    Comitato23Ottobre

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