I timori della vigilia, vissuta con qualche patema per il tempo e per l’incertezza del pubblico, si sono dissolti di fronte al Teatro Romano completamente gremito.
Il concerto: Poi è stata solo magia, musica, voci e tanta emozione, per dei non professionisti, come li ha definiti il patron Giorgio Ferrara, ma che si muovono come dei navigati attori. Il pubblico ha scaldato l’atmosfera, riempiendo tutti gli spazi e accompagnando con il suo affetto questa specie di miracolo : un gruppo di spoletini che calcano uno dei palchi più prestigiosi dell’arte internazionale. La sinergia vicente si chiama : La Mama-Bisse-Festival. I racconti sui mutamenti climatici musicati dalla compositrice Elizabeth Swados e arrangiati e diretti dal maestro Claudio Sarabottini conquistano il pubblico nonostante melodie non accessibilissime. Le voci i cori e gli strumenti si fondono in canzoni ben orchestrate e cantate anche dai solisti con misura e professionalità . Si scorre così verso la canzone conclusiva un “quasi godspel” che scalda ancora di più il pibblico che batte le mani e scatta in piedi.
Successo. Finite le ultime note è solo un tripudio di abbracci, complimenti, lacrime di commozione e pacche sulle spalle. Ferrara è raggiante vuole conoscere il giovane arrangiatore e direttore Claudio, intanto annuncia il proseguimento della collaborazione con la compositrice newyorkese. Ma è festa anche per Andrea Paciotto and company. Finalmente la Mama International approda nel cartellone principale del Festival che gli apre uno dei suoi spazi ricchi di storia e futuro. Il miracolo è compiuto grazie a tanta professionalità, tenacia e la passione di 50 ragazzi partiti da una semplice parrocchia di periferia. Sembra la sceneggiatura di un bel film americano, ma è tutto vero, compreso il tempo, the weather appunto, che ha lasciato le sue gocce di pioggia, belle belle tra le sue minacciose nubi…… senza farle scendere.
Francesco Ragni