Riceviamo e volentieri pubblichiamo l’appello di Legambiente ai candidati sindaci della città. L’associazione ha elencato le proprie priorità, si va dalla pedonalizzazione delle piazze e a nuove mobilità fino alla richiesta di una gestione più virtuosa del ciclo dei rifiuti che passi per la chiusura di Sant’Orsola.
“Stop al consumo di suolo, politiche per il Centro Storico della città, gestione virtuosa del ciclo dei rifiuti e politiche energetiche, mobilità nuova, piano comunale della bellezza, partecipazione e trasparenza amministrativa, sono alcune delle priorità che dovrebbero impegnare la prossima amministrazione è l’appello che il Circolo Legambiente di Spoleto lancia ai candidati sindaci ad una settimana dalle elezioni amministrative.
Per uscire dallo stallo in cui la città di Spoleto si trova occorre una politica e un governo della città lungimiranti e coraggiosi che passano principalmente dalla risoluzione delle grandi questioni sociali e ambientali. Non è più pensabile di puntare su urbanistica e nuove infrastrutture viarie. Spoleto non ha bisogno di nuove strade e di nuove villette, capannoni e centri commerciali, ma di manutenzione del territorio, prevenzione dal rischio idrogeologico, riqualificazione e rigenerazione urbana.
La chiusura del centro storico e la liberazione delle piazze dalle automobili non va più rinviata e va immediatamente ripensata la mobilità cittadina creando collegamenti efficienti tra la periferia e la città, senza i quali i percorsi meccanizzati sono del tutto insufficienti.Occorre realizzare ampie zone 30 per consentire a ciclisti e pedoni di potersi appropriare della città e degli spazi urbani. Non è vero che Spoleto non può diventare una città ciclabile: se venisse garantita la possibilità di muoversi in sicurezza quanti studenti, lavoratori, cittadini potrebbero spostarsi con la bici per i loro percorsi casa scuola, casa lavoro? Misure che consentirebbero anche di migliorare la qualità dell’aria, diventata irrespirabile anche a Spoleto e ridurre i consumi energetici. I consumi destinati al trasporto infatti sono il 70% di tutti i consumi energetici di una città.
Qualche mese fa abbiamo chiesto che il recupero dell’area del ex Caserma Minervio diventasse un laboratorio cittadino, partecipato, per ripensare la città. Non ne possiamo più di proposte irrealizzabili e approssimative: un giorno si parla di polo scolastico, il giorno dopo di centro culturale a seconda del personaggio politico che la visita. La riqualificazione dell’area dell’Ex Casema Minervio dovrebbe essere alla base di un Piano Comunale della Bellezza, un piano di riqualificazione e rigenerazione della città che consideri la qualità culturale, ambientale e sociale, la salvaguardia del patrimonio storico, artistico e naturale valori imprescindibili, opportunità culturali, economiche e prospettive reali di lavoro e futuro per la città di Spoleto.
Basta anche con una gestione approssimativa e dilettantistica del ciclo dei rifiuti: per questo chiediamo che la chiusura della discarica di Sant’Orsola diventi una priorità, che si passi ad una raccolta spinta porta a porta dei rifiuti a cominciare dall’organico e l’applicazione della tariffa puntuale più equa e strumento determionante per incentivare la raccolta differenziata visto che chi produce più rifiuti dovrebbe pagare maggiormente il servizio. Via anche i sacchetti di plastica o falsi biodegradabili da tutte le attività commerciali e sostituzione con quelli compostabili o riutilizzabili in applicazione delle norme nazionali.
La Regione ha recentemente approvato una legge per favorire l’accesso alla terra a giovani e nuovi agricoltori. Spoleto diventi la prima città umbra dove questa legge trova applicazione: accantoni l’idea di vendita dell’Azienda agraria di San Felice di Giano e la affidi, così come tutte le altre terre di proprietà pubblica, a chi intende intraprendere progetti imprenditoriali che promuovono un’agricoltura sostenibile capace di valorizzare il patrimonio paesaggistico e agricolo del Comune.
Ma c’è un tema, o meglio un valore fondante di un buon governo di una città, che in tutti questi anni è stato mortificato, disprezzato e sprecato: la partecipazione dei cittadini. Il disamore dei cittadini alla vita pubblica, la sfiducia, il proliferare di comitati anche nel nostro territorio sono un sintomo della scarsa attenzione e della inconsistenza delle forme di partecipazione diretta dei cittadini fino ad ora messa in atto dalle Amministrazioni. Vorremmo che la nuova amministrazione non consideri la partecipazione dei cittadini una perdita di tempo o un ostacolo alla realizzazione dei progetti. Il confronto, la partecipazione dei cittadini è fondamentale per definire obiettivi comuni e nell’interesse di tutti i cittadini. La priorità assoluta è quella di approvare al più presto un regolamento di tutti gli istituti di partecipazione comunali e poi, soprattutto avere la volontà e la determinazione di metterli in pratica. Solo così, con la collaborazione e la partecipazione di tutti, si potrà dare un nuovo futuro alla città. Legambiente Spoleto”