Fabrizio Cardarelli si difende dagli attacchi di Rossi ed Emili

Fabrizio-CardarelliRiceviamo e volentieri pubblichiamo l’intervento di Fabrizio Cardarelli, candidato sindaco di Rinnovamento e Spoleto Popolare che oggi pomeriggio alle 16 visiterà l’ospedale di Spoleto con il ministro della Salute Beatrice Lorenzin

“Noto che il PD e Forza Italia, in maniera perfettamente speculare, usano gli stessi argomenti per attaccare me ed il Movimento Rinnovamento che, insieme a Spoleto Popolare, appoggia la mia candidatura.

I temi utilizzati , alquanto logori, sono quelli del “vero rinnovamento” e del “vero cambiamento”, oltre a qualche sciocchezzuola su qualche candidato. Evidentemente, la povertà delle idee e la previsione di un esito non favorevole devono aver obnubilato gli esternatori del PD e di FI, impedendogli di fornire considerazioni più articolate e pertinenti.

Ad ogni conto, anche per rendere a “ciascuno il suo”, vorrei rammentare:

Dante Andrea Rossi è lo stesso personaggio che ha attivamente partecipato alla campagna elettorale di Daniele Benedetti, lanciata secondo la formula del “cambiamento nella continuità” (con Brunini?) ; dopo essere stato nominato vicesindaco, aver conosciuto pregi e vizi della nuova Giunta , ha ritenuto opportuno salutare la compagnia ed acquartierarsi nella calda cova della segreteria provinciale del PD, in attesa di tempi migliori.

Forse, per Rossi il cambiamento era, allora, prematuro, considerato che ancora imperava ed imperversava Angelo Cerquiglini ed il BUCO DI BILANCIO si irrobustiva e cresceva tranquillamente. Rossi omette di rammentare che NESSUNO (con la sola splendida eccezione di Stefano Lisci) degli Assessori uscenti viene ripresentato: Lezi, Cerasini, Vargiu, Proietti, dove siete finiti? Credo che una più chiara dichiarazione di fallimento di un’Amministrazione non potesse essere certificata.

Il bello è che sono gli stessi, più o meno, che governano da decenni e decenni e che pretendono di riprovarci per l’ennesima volta; cambia qualche nome, per ovvie ragioni, ma la mentalità è sempre la stessa ed i comportamenti li conosciamo anche troppo bene.

Rossi lancia, a mezza bocca, come se avesse una “lingua di legno”, l’illazione di un cambio di casacca non chiaro di un candidato di Rinnovamento, dimenticandosi di constatare che il vicesindaco uscente, Lisci, ha abbandonato la vecchia casa socialista per entrare, in fretta e furia nel nuovo condominio del PD , dove troverà nella scala B vecchi democristiani, antichi liberali , vetusti forzaitalioti, storici aderenti ad AN, listaioli civici vari,cattolici democratici. Dobbiamo proprio ricordare la storia della trave e della pagliuzza? Lasciamo stare.

Giampaolo Emili e Carlo Petrini (a proposito, la cittadinanza tutta ha tirato un sospiro di sollievo nell’apprendere che il paventato abbandono della politica attiva non viene più attuato dal Petrini) rivolgono al sottoscritto alcune confuse osservazioni, riferite al “nuovismo” e all’esperienza maturata in precedenza. Vorrei loro far rilevare che “nuovo” o “vecchio” sono soprattutto due categorie mentali, il problema è tutt’altro: riuscire a rinnovare il quadro politico cambiando e ribaltando mentalità, comportamenti, logiche trasversali, connivenze occulte, finte opposizioni, spartizioni elettorali basate sul voto di scambio, e via così.

Capisco che il passato possa ancora pesantemente condizionare, ovviamente indirettamente, gli atteggiamenti di Forza Italia, ma se ne dovranno fare una ragione; spero che in questo verranno aiutati dalle decisioni della Banca d’Italia , e degli altri Organi Istituzionali dello Stato, che porteranno inevitabilmente, prima o poi, a diffondere luce sugli ultimi venti anni della società civile, politica, economica e finanziaria della nostra Città.

Infine, sperando che i miei concorrenti riprendano velocemente la via della sana competizione lasciando i vicoli ciechi della maldicenza nei quali si sono persi, voglio loro svelare un mio segreto.

Tanti anni fa, quando ero ancora un “implume adolescente” , fui folgorato dalla bellezza di una coetanea ma, ahimè, non ne fui corrisposto, avrei mai potuto ammettere il fallimento delle mie aspirazioni? Giammai, dissi a tutti che in fondo qualche difettuccio l’aveva!