Ci è arrivata questa segnalazione che non possiamo non pubblicare.
A raccontarci i fatti è uno dei protagonisti, un diciassettenne spoletino, con la passione delle foto, che venerdì pomeriggio aveva deciso di fare una passeggiata a Monteluco e fare una visita all’Hotel del Matto (ex Hotel delle Poste), il famoso albergo che si trova nella parte più isolata di Monteluco ormai in disuso da moltissimi anni.
Venerdì pomeriggio, il ragazzo si trovava con altri due suoi amici a Monteluco. Dovevano fare alcune foto per un progetto artistico. Dopo alcuni scatti nel prato principale, i ragazzi hanno deciso di andare a fare delle foto all’Hotel del Matto.
“Io li già c’ero stato una volta, ma i miei amici, essendo di Foligno, no”, ci racconta il diciassettenne. “Sapevo che è proprietà privata”, continua, “ma ci passano tutti, e abbiamo pensato che fare due foto non poteva dar fastidio a nessuno”.
I ragazzi sono arrivati nei pressi del vecchio albergo, ormai quasi tutto distrutto (almeno internamente) per colpa dei numerosi vandali che nel tempo hanno razziato e danneggiato di tutto e di più.
“Abbiamo fatto alcune foto all’ingresso della struttura principale, senza entrare, perché sinceramente avevamo tutti un certo timore. Poi siamo andati dietro, per fare altre foto. Da lì siamo andati alla piscina e proprio mentre eravamo lì abbiamo sentito dei lamenti provenire da una delle strutture minori, quella più a ridosso della piscina.
Lì per lì siamo stati tentati di scappare via, ma poi abbiamo pensato che magari qualcuno si stava sentendo male per davvero e che aveva bisogno di aiuto, così ci siamo avvicinati alla fonte di quel lamento. Il fatto curioso è stato che proprio arrivati lì, vicinissimi alla struttura da dove veniva quella voce (che sembrava di una donna), non abbiamo sentito più niente. Stavamo per andare via quando abbiamo sentito di nuovo quel lamento, ma stavolta provenire dalla struttura principale.
Uno dei miei due amici di Foligno è scappato. A nulla è valso chiamarlo e dirgli di stare tranquillo. Io e l’altro mio amico siamo rimasti lì un altro po’, giusto il tempo di sentire un urlo, che non saprei bene dire se fosse di un uomo o di una donna, e più di una porta, o qualcosa del genere, sbattere forte. Il tutto proveniva sempre da dentro l’albergo principale. A quel punto ce la siamo dati a gambe anche noi.
Ora non so dire se sia stato tutto uno scherzo. La cosa è molto probabile visto che il posto, nonostante i divieti, è molto frequentato, anche da teppisti e tossici. Magari qualcuno era già dentro, ci ha visti arrivare e ha deciso di farci un brutto scherzo. In ogni caso, scherzo o non scherzo, noi ce la siamo fatta addosso.
In compenso abbiamo fatto belle foto.”