A processo un piccolo esercente del comprensorio spoletino che venne beccato tempo fa a vendere salumi e carni “contaminate”.
Eh sì, perché il cibo era posto tra muffa, scarafaggi e ruggine e stando ad alcune testimonianze di personale qualificato quei prodotti contenevano un batterio molto pericoloso, mortale. Al commerciante, insomma, vengono contestate numerose infrazioni al codice di sicurezza in materia di conservazione di alimenti e inerenti alla mancanza di etichettatura.
L’imputato non si è mai presentato in aula, dichiarandosi contumace. Ad aprile ci sarà la discussione e la sentenza del giudice.
certo è uno schifo a dir poco.
certo è uno schifo a dir poco.