La fiaccola benedettina è arrivata a Zagabria

Presentazione storia e tradizioni di Norcia subiaco e cassinoLa Fiaccola benedettina “Pro pace et Europa una”, accesa a Norcia domenica 2 marzo, è giunta a Zagabria, capitale della Croazia, accompagnata da una delegazione congiunta – civile ed ecclesiale – delle città di Norcia, Subiaco e Cassino, i tre luoghi simbolo del monachesimo benedettino.

Quella nursina è guidata dal sindaco Gian Paolo Stefanelli. L’arcivescovo di Spoleto-Norcia, mons. Renato Boccardo, invece, per gli impegni già da tempo programmati inerenti la Visita Pastorale non ha potuto accompagnare il gruppo.

Il Presule in terra croata è comunque rappresentato da dom Luigi Tiana superiore dei monaci benedettini di S. Eutizio in Preci e da padre Cassian Folsom priore dei monaci benedettini di Norcia.

Della delegazione, inoltre, fanno parte: i sindaci di Cascia (Gino Emili), di Monteleone di Spoleto (Marisa Angelini), di Vallo di Nera (Fausto Dominici) e di S. Anatolia di Narco (Tullio Fibraroli); Fausto Galilei direttore dell’ATI 3 dell’Umbria, zona Spoleto-Foligno-Valnerina; Venanzo Santucci consigliere comunale di Norcia; Ivo Amici dipendente del Comune di Norcia; Valter Boccolini della Polizia municipale di Norcia; gruppo di giovani tedofori nursini, coordinati da Livio Proia.

La scelta di portare il messaggio di S. Benedetto in Croazia, plasticamente simboleggiato dalla Fiaccola, è motivata dal fatto che dal primo luglio 2013 è divenuto il 28° Stato membro dell’Unione Europea. Quest’ultima istituzione, ad ogni ingresso di uno Stato è chiamata a ripensare la propria identità, inevitabilmente arricchita dalla storia e dalle tradizioni del “nuovo popolo europeo”.

E come ricordava Benedetto XVI «per creare un’unità nuova e duratura, sono certo importanti gli strumenti politici, economici e giuridici, ma occorre anche suscitare un rinnovamento etico e spirituale che attinga alle radici cristiane del Continente, altrimenti non si può ricostruire l’Europa». Per realizzare questo percorso è doveroso richiamare la figura di S. Benedetto da Norcia, messaggero di pace, realizzatore di unione, maestro di civiltà, e soprattutto araldo della religione di Cristo e fondatore della vita monastica in Occidente.

Papa Paolo VI nella Lettera Apostolica Pacis Nuntius, con la quale esattamente cinquanta anni fa (il 24 ottobre 1964) proclamava S. Benedetto patrono d’Europa, scriveva: «Al crollare dell’Impero Romano, ormai esausto, mentre alcune regioni d’Europa sembravano cadere nelle tenebre e altre erano ancora prive di civiltà e di valori spirituali, fu lui con costante e assiduo impegno a far nascere in questo nostro continente l’aurora di una nuova èra. Principalmente lui e i suoi figli portarono con la croce, con il libro e con l’aratro il progresso cristiano alle popolazioni sparse dal Mediterraneo alla Scandinavia, dall’Irlanda alle pianure della Polonia».

Le città di Norcia, Subiaco e Cassino – principali eredi del messaggio benedettino – vogliono proprio ricordare che l’Unione Europea non può prescindere dalle radici cristiane e da quanto S. Benedetto e i suoi monaci hanno insegnato. Il primo impegno ufficiale della delegazione si è tenuto nella mattina di venerdì 7 marzo presso la sala conferenze dell’arcidiocesi di Zagabria, dove è stata illustrata, da un video e poi dai rispettivi Sindaci, la storia e le tradizioni di Norcia, Subiaco e Cassino.

C’erano diversi rappresentanti del settore turismo della Croazia e alcuni giornalisti. Ospiti d’eccezione: Filip Vucak, Ambasciatore della Croazia presso la Santa Sede, e Gàbor Orbàn, Segretario di Stato alla politica finanziaria e fiscale. Gian Paolo Stefanelli ha definito la Vetusta Nursia come gioiello storico, spirituale, culturale, paesaggistico ed enogastronomico.

«Cari amici croati – ha detto il primo cittadino – vi aspetto con gioia a Norcia e mi auguro che il rapporto di amicizia e collaborazione con Zagabria prosegua». Questo incontro è stato anche l’occasione per consegnare e presentare l’opuscolo “Terre di San Benedetto” che, oltre alla storia di Norcia, Subiaco e Cassino, contiene il patto di amicizia siglato dai tre Sindaci l’11 luglio 2013. Vi è scritto: “I Comuni di Norcia, Subiaco e Cassino, rispettivamente luogo di nascita, di formazione e di spiritualizzazione di S. Benedetto consacrano la loro amicizia e la loro volontà di cooperare per la fratellanza delle rispettive comunità e dell’intera Nazione, per dar così corso ad una nuova stagione di prosperità e di collaborazione, nell’affermazione dei comuni valori morali e civili che S. Benedetto ha diffuso in tutta Europa”.

È stata anche coniata una medaglia ufficiale di questo patto tra le città: da un lato c’è la dicitura “Terre di San Benedetto” e dall’altra gli stemmi dei tre Comuni e la Fiaccola benedettina. Gli inni nazionali della Croazia, dell’Italia e dell’Europa eseguiti dal coro polifonico “Città di Subiaco”, una rappresentazione del corteo storico “Terra Sancti Benedicti” eseguita da un gruppo di giovani di Cassino e una degustazione di prodotti tipici di Norcia hanno chiuso la manifestazione.

Nel pomeriggio, la delegazione è stata ricevuta dal sindaco di Zagabria Milan Bandić nel centrale, antico e nobile palazzo municipale. Ospiti d’eccezione: la dott.ssa Emanuela D’Alessandro, Ambasciatore d’Italia in Croazia, e Filip Vucak, Ambasciatore della Croazia presso la Santa Sede. Il primo cittadino, dopo aver salutato i presenti, ha definito S. Benedetto «grande uomo della cultura cristiana. A lui chiediamo – ha proseguito Bandić – pace e amore per Zagabria per l’intera Croazia. Da questo nostro Paese parte oggi un messaggio di pace al mondo tumultuoso e infelice».

Il sindaco di Subiaco Francesco Pelliccia, a nome dei colleghi di Norcia e Cassino, ha ringraziato il loro collega di Zagabria per l’accoglienza ed ha illustrato il percorso delle Terre di San Benedetto.