Era arrivata in ospedale dopo essere stata picchiata dal marito e proprio qui, di fronte al personale medico ma anche di fronte ai carabinieri, aveva raccontato di subire da tempo violenze da parte del marito che, sempre stando al racconto della donna, una volta l’avrebbe persino obbligata ad avere rapporti sessuali contro la sua volontà.
Eppure ieri, nell’aula di tribunale, la donna ha ritrattato le confessioni fatte, affermando che al tempo (nel 2010) non era in grado di esprimersi in italiano corretta, ipotizzando dunque di essere stata fraintesa.
La 30enne, che nel frattempo è tornata insieme al compagno da cui ha avuto anche un figlio, ha affermato di essere stata picchiata una sola volta, facendo un passo indietro rispetto a quanto detto tempo prima senza che gli inviti del collegio dei giudici di dire in aula nient’altro che la verità e le parole del sostituto procuratore Pucci riguardo le confessioni fatte in precedenza sortissero nella ragazza alcun effetto.
La difesa dell’imputato, da parte sua, ha sottolineato le forti discrepanze che sono emerse tra le registrazioni audio e le nuove confessioni della giovane straniera rendendo necessario così un consulente legale incaricato di trascrivere e ripulire le tracce audio.