Grande successo per la Festa della Vita condotta da Massimo Giletti (foto)

Il convegno della Festa della Vita
Il convegno della Festa della Vita

Oltre 500 persone hanno affolato l’auditorium della Scuola di Polizia di Spoleto per assistere al primo degli appuntamenti (il convegno “Racconta la Vita”) che la Pastorale Familiare della Diocesi – in collaborazione con il reparto di Ginecologia ed Ostetricia dell’Ospedale di Spoleto – ha organizzato per la Festa della Vita.

La serata è stata un inno alla vita, che vale la pena essere vissuta sempre, in ogni circostanza e in tutte le stagioni anagrafiche. Conduttore d’eccezione è stato Massimo Giletti, amico di vecchia data di mons. Boccardo, che ha interrotto per alcune ore i suoi impegni in Rai ed è giunto a Spoleto per dialogare con gli otto testimoni invitati a raccontare la loro esperienza di vita.

Alcuni canti eseguiti dal Coro Alpi Cozie di Susa (TO), diretto dal maestro Mariano Martina, hanno allietato l’evento a cui ha partecipato il sindaco di Spoleto Daniele Benedetti.

Questi i testimoni: il dott. Fabrizio Damiani, primario del reparto di Ginecologia ed Ostetricia dell’Ospedale di Spoleto, sulla sua esperienza di medico che accoglie la vita tutti i giorni, fin dal concepimento; Carla Erbaioli, ostetrica del reparto di Ginecologia ed Ostetricia dell’Ospedale di Spoleto, sulla sua esperienza nell’accogliere la vita che esce dal grembo materno; Federico e Barbara Gramaglia di Roma, sulla malattia e morte di una loro figlia (nata in un parto trigemino) e su come anche nel dolore si può essere sereni; Luciana e Domenico Moretti, coppia di sposi di Spoleto, sull’elaborazione della morte del figlio proseguendo la vita nell’apertura agli altri (giovani nell’oratorio parrocchiale, fidanzati nei percorsi di accompagnamento al matrimonio ecc…); Francesca e Matteo Brocanello, giovane coppia di sposi di Spoleto, sulla bellezza e lo stupore di aver accolto il primo figlio; Stefano Fagioli, giovane spoletino, sulla sua esperienza di come sia bello spendere la vita a servizio dei suoi coetanei (pastorale giovanile, catechesi, oratorio ecc….); Carla e Carlo Augusto Dal Miglio, 50 anni di matrimonio, sulla bellezza e lo stupore di una vita vissuta insieme; Maria Rita Sabini, volontaria all’Hospice di Spoleto “La Torre sul Colle”, sulla sua esperienza nell’accompagnamento delle persone nell’ultima fase della vita.

L’arcivescovo Boccardo ha spiegato: 

«Questa serata costituisce un omaggio riconoscente alle tante famiglie che accudiscono amorevolmente nelle loro case i figli e gli altri familiari segnati dalla malattia grave o dall’età, e agli sposi che accolgono una nuova creatura: essi – in accordo con la legge naturale che nessuna autorità può sovvertire – hanno il diritto inviolabile di sentirsi definire e chiamare con il titolo antico e sempre nuovo di “mamma” e “papà”, e non semplicemente con quello generico e ideologico di “genitore”.

Vuole essere, questa serata, una manifestazione di affetto e ammirazione per tutte le coppie che, con pazienza, trepidazione e speranza, accompagnano i figli nella crescita umana e spirituale e li orientano verso ciò che è giusto e buono, sapendo che non basta dare “cose”, persino un futuro sicuro, per amarli davvero. Vuole esprimere gratitudine per il contributo di quei nonni che si affiancano alle nuove generazioni aiutandole a discernere, alla luce della loro esperienza, ciò che conta davvero.

Vuole essere un segno di vicinanza cordiale e solidale per chi ha perduto una persona cara e continua faticosamente e con generosa determinazione il percorso dei giorni senza lasciarsi sopraffare dal dolore. Vuole essere ancora manifestazione di gratitudine per i medici, le ostetriche e tutto il personale sanitario, che accolgono ed accompagnano la vita nascente».

 

Sul sito internet della Diocesi – www.spoletonorcia.it – sono pubblicate le testimonianze per intero.

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