Non si placa lo scontro tra l’ex sindaco Massimo Brunini e l’attuale Daniele Benedetti che da mesi si beccano come galli sulla responsabilità del buco di bilancio.
Brunini ripete che lui i conti li ha lasciati in ordine e a conferma porta l’approvazione dei bilanci avvenuta regolarmente durante i suoi due mandati e alcuni atti collegiali e verifiche della Ragioneria generale dello Stato.
Benedetti invece continua a sostenere che il disequilibrio di bilancio arriva da molto lontano e che sarebbe impossibile per qualsiasi amministratore creare un buco da 9 milioni in cinque anni.
Ma questa è roba vecchia. A far arrabbiare Brunini sono state le dichiarazioni di Benedetti fatte in consiglio comunale e riportate dalla stampa. In parole povere il sindaco ha detto di aver “scoperto fatti che da vicesindaco non conosceva” e che ora è “pronto a divertirsi ricostruendo fatti come Palatenda, Mobilità alternativa, terreni di piazza D’Armi” e molto altro.
Brunini ha risposto prontamente: “Queste affermazioni rappresentano una sconfessione ingiuriosa di quanto si è svolto nei dieci anni in cui lo stesso Benedetti ha ricoperto incarichi importanti ed i cui atti sono stati tutti oggetto di decisioni collegiali, senza costrizioni o operazioni occulte, come qualcuno vorrebbe far credere. Lo stesso bilancio di mandato approvato con atto di consiglio secondo le procedure di legge, in cui si certificano le cose fatte nonché l’equilibrio di bilancio, attesta e documenta i risultati raggiunti nei due mandati, con un’ampia fiducia ed apprezzamento nella popolazione.
Tale consenso e le linee di programma messe in campo dalla precedente amministrazione, sono state inserite dal Benedetti nel programma elettorale “CONTINUITA’ nel CAMBIAMENTO” e sono stati utilizzate, infatti, come argomento positivo in campagna elettorale. Sarà compito degli elettori valutare i risultati perseguiti dalla Giunta Benedetti, rispetto al programma proposto!
Ritenendo le dichiarazioni del Sig. Benedetti offensive della mia dignità personale, nonché di quella di chi, a vario titolo e nei vari ruoli, ha collaborato con impegno e passione nei dieci anni di mandato da me diretti, ho dato incarico al mio legale di tutelare la mia onorabilità sotto ogni aspetto”.