Un programma in 6 punti per combattere la mafia nella nostra città: questo, in breve, il messaggio che i 5 Stelle hanno voluto lanciare per non abbassare la guardia su un fenomeno che, lungi dall’essere solo caratteristico del sud, è importante anche da noi.
Operazioni come “Apogeo” (riguardante appartamenti a Perugia comprati in blocco dai Casalesi) o ” Greenland” (la prima inchiesta d’Italia sul reato d’ecomafia) ci mostrano -dicono i 5 Stelle- non episodi isolati ma un «quadro a tinte fosche del panorama umbro».
Per questo il gruppo pentastellato, che già in passato si era occupato dell’argomento, consigliando la lettura del “Dossier Umbria – Numero Zero” di LiberaInformazione e riferendo dell’incontro “Diritti negati dalle mafie” a Terni, vuole dare risposte concrete per prevenire e combattere il fenomeno mafioso e muove i primi passi in questo senso riassumendo il programma intorno a questo tema in 6 punti:
1) Iscrivere il Comune ad Avviso Pubblico, da un lato introducendo quindi massima trasparenza su appalti, gestione dei rifiuti e quant’altro funga da via da accesso ad eventuali infiltrazioni malavitose, dall’altro facendo formazione al personale comunale perché sia tecnicamente in grado di riconoscere e segnalare i primi sintomi di attività sospette;
2) Giro di vite su sale scommesse, videopoker, ComproOro e tutte quelle attività che facilitano il riciclaggio di capitali illeciti;
3) Agevolare il chilometro zero per tenere lontano agromafie, ecomafie e tutte le altre economie criminali annidate nel meccanismo della filiera lunga;
4) Realizzare “Rifiuti Zero” per contrastare il ciclo illegale dei rifiuti;
5) Approvare finalmente il regolamento comunale sulla partecipazione al fine di permettere alle varie associazioni impegnate sul territorio, fra cui Libera Spoleto, Ultimi, Legambiente, solo per citarne alcune di quelle schierate contro il fenomeno mafioso, di sedere ufficialmente al tavolo decisionale;
6) Qualora dovesse giungere a confisca definitiva, avanzare un progetto agricolo di riuso sociale per il terreno sequestrato nel nostro comune sulla Flaminia a due fratelli siciliani condannati in primo grado per reati legati alla mafia;