“Lo smaltimento della pollina sta diventando uno tra i principali problemi gestionali del settore avicolo a livello nazionale. Per queste serie ragioni siamo disponibili ad ogni confronto con i cittadini per illustrare il progetto in corso” ha ammesso l’assessore all’ambiente Campana.
In effetti i cittadini dei territori a ridosso degli allevamenti conoscono bene i problemi con cui sono costretti a convivere, dai cattivi odori, che d’estate impediscono anche di aprire le finestre, fino al proliferare di una enorme quantità di insetti. “Lo spandimento di pollina sui terreni agricoli deve progressivamente essere ridotto – spiega l’Assessore – per prevenire i fenomeni di inquinamento del terreno e delle falde acquifere, richiede il rispetto delle limitazioni dei quantitativi utilizzabili come fertilizzanti, che sono stati notevolmente ridotti dalle normative ambientali a cominciare da quella comunemente chiamata “Direttiva Nitrati” (91/676/CEE)”.
Sta quindi prendendo piede, in Europa, ed in Italia (come ad esempio in Piemonte e in Lombardia), il ricorso allo smaltimento della pollina con tecniche diverse comprese quelle per la produzione di energia nel rispetto delle norme vigenti sia europee che nazionali.
Il gruppo Novelli, in collaborazione con la facoltà di Ingegneria dell’Università di Perugia ha ricercato le soluzioni tecniche alternative fino ad individuare nel 2008 quella più matura e affidabile esistente, ossia la combustione in un forno a letto fluido che è risultata valida sia per l’impatto sul territorio che per affidabilità.
La domanda di autorizzazione è stata presentata alla Provincia di Perugia in data 5 agosto 2009 e da allora tutti gli enti deputati Provincia, Regione e Comune, quest’ultimo chiamato a rilasciare la compatibilità urbanistica, hanno seguito una procedura molto attenta e scrupolosa. Sono state svolte due conferenze di servizi la prima il 28 settembre 2009 e la seconda il 18 dicembre 2009 a cui oltre gli enti citati hanno partecipato l’ASL e l’ARPA.
“Il progetto – continua l’Assessore Campana – è stato quindi vagliato in ogni aspetto e il comune di Spoleto, già in sede di prima conferenza dei servizi, espresse la richiesta di approfondimenti per acquisire informazioni sul funzionamento di altri impianti similari già funzionanti, nonché sulle emissioni e sull’impatto ambientale”.
La seconda conferenza di servizi si concludeva con parere favorevole e l’inserimento di numerose prescrizioni da parte della stessa. La Provincia di Perugia autorizzava l’impianto in data 24 marzo 2010, condizionandolo alle prescrizioni definite dalla conferenza dei Servizi per la massima tutela dell’ambiente come: l’installazione di 4 centraline per il monitoraggio costante delle emissioni; l’obbligo di smaltire i residui generati dall’impiego della pollina per la produzione di energia, secondo procedure ben definite, ecc.
Il 17 maggio 2010 il Comune di Spoleto convocava una riunione tecnica aperta a tutte le associazioni ambientaliste per illustrare il progetto anche attraverso il confronto con altre tecnologie. Il 30 giugno 2010 il progetto è stato presentato al Servizio Controllo Costruzioni e Protezione Civile della Provincia di Perugia che rilasciava l’autorizzazione il 19 agosto 2010.
I lavori sono iniziati il 4 ottobre 2010 come da comunicazione preventiva del 29 settembre 2010 inviata a Comune di Spoleto, Ispettorato del Lavoro, prevenzione infortuni ASL di Spoleto, Soprintendenza dei Beni Artistici, Enel, GSE e Provincia di Perugia.
“L’argomento, conclude l’Assessore, è stato affrontato non solo sul piano tecnico, ma anche con grande attenzione da parte dei livelli istituzionali. La giunta comunale si è soffermata in più di una occasione sull’approfondimento delle questioni legate alla tutela dei cittadini, della salute e dell’ambiente richiedendo sempre tutte le informazioni necessarie e la stessa Provincia di Perugia, su iniziativa dei consiglieri Capitani e Zampa, ha discusso e approvato in data 15 aprile 2010 uno specifico Ordine del Giorno per un Accordo di programma tra Enti e Associazioni dei produttori avicunicoli”.
“Da qui in avanti l’amministrazione comunale – ha concluso l’assessore Campana – continuerà a monitorare tutti gli sviluppi per la realizzazione dell’impianto, insieme agli organismi deputati”.