La brutta avventura di una spoletina finisce sul piccolo schermo e precisamente a Mi manda Rai 3, raccontando la storia infinita tra lei e un’agenzia immobiliare spoletina.
Tutto ha inizio nel 2011, quando la donna decide di vendere la propria casa per trasferirsi in un appartamento più vicino al luogo di lavoro, anche in vista di una seconda bambina che stava per nascere.
Dopo varie peripezie, la titolare dell’agenzia parla alla signora Ilaria (questo il nome della spoletina in questione) dell’esistenza di un potenziale acquirente descritto come sicuro e dopo pochi giorni comunica alla donna le intenzioni dell’uomo di acquistare la casa. La cosa, secondo l’accordo tra Ilaria e l’agenzia, avrebbe dovuto svolgersi così: prima la sottoscrizione del contratto preliminare poi una caparra attestante le sue reali intenzioni. Ma appena dopo la firma, l’uomo ammette di non avere titoli in mano per versare la caparra e ben presto le cose si complicano: Ilaria non solo non riesce a vendere la casa me neppure vede mai la caparra.
Dopo un anno, stando al racconto della donna alla trasmissione tv, l’agenzia immobiliare ha recapitato ad Ilaria un atto in cui le comunicavano di pagare circa 8mila euro più le spese legali. Poi, è arrivato il pignoramento di un quinto dello stipendio e del tfr per due mesi, fino alla sospensiva concessa dal giudice. Le ripercussioni sul piano psicofisico e famigliare, neanche a dirlo, sono state tante.
Una storia che ha destato molto scalpore durante la trasmissione stessa, a cui manca però una voce: quella della titolare dell’agenzia la quale, pur essendo stata invitata dalla conduttrice, ha preferito non partecipare a nessun tipo di confronto fino a che non saranno finiti i procedimenti penali e civili ancora in bilico.