Grifoni su Bps: "Grandi manovre in corso, ma la città dov'è?"

Sergio Grifoni
Sergio Grifoni

Lettera del consigliere comunale Sergio Grifoni al sindaco Daniele Benedetti sul futuro che in tempi stretti si dovrà delineare sulla Banca Popolare di Spoleto.

“Signor Sindaco, leggo in questi giorni di ampie manovre messe in atto da Comitati, Cordate, Istituti di Credito, Fondazioni etc, tutte strategicamente promosse per “salvare” e rilevare la Banca Popolare di Spoleto.

Tutto ciò avviene, come si suol dire, al di sopra della testa dei cittadini, intendendo per essi: risparmiatori, operatori economici, soci. Fattore ancora più grave, secondo il sottoscritto, e’ che tutto ciò avviene al di là della città di Spoleto. Mi chiedo: se la governance e la matrice della Bps, si fosse trovata a Perugia o in altra città “ben piazzata” negli ambienti che contano, l’evoluzione degli avvenimenti sarebbe stata la stessa? Sono certo che si sarebbero smossi partiti, associazioni, sindacati, parlamentari, gruppi di opinione. Da noi, al di fuori di volenterosi comitati spontanei, tutto sembra tacere.

Non voglio entrare in polemiche che riguardano la gestione passata dell’Istituto, ne interferire nelle legittime competenze e nel ruolo di chi lo amministra temporaneamente. Faccio solo una considerazione, scevra da ogni condizionamento o presa di posizione. In più occasioni, sia in Consiglio Comunale che nella conferenza Capigruppo, ho chiesto ufficialmente di affrontare il problema Bps, senza aver avuto mai alcun riscontro effettivo. Anzi, lei ha ospitato un incontro ad hoc al quale non ci ha nemmeno invitati!

Quando si accenna questo argomento in sede politica, si grida quasi allo scandalo, come se fossero argomenti che esulano dalla stessa. Come nel caso, per esempio, del recente accorpamento delle Casse di Risparmio umbre, avvenuto senza una nostra riflessione istituzionale. Fortunatamente, ma solo grazie a qualcuno in particolare, abbiamo ritagliato da tale operazione una fetta incoraggiante per la città, in virtù della sede operativa prevista proprio a Spoleto. Ma se ancora oggi, in Consiglio Comunale, non affrontiamo il problema legato alle sorti di una “nostra” banca che rischia di svanire e finire non si sa dove e con chi, di che cosa dobbiamo parlare?

Ok, parliamo pure del buco di bilancio, ma non c’è solo quello! Magari lei, signor Sindaco, sta seguendo le varie vicende legate al futuro della Bps. Perchè allora non informarne il massimo consesso cittadino o, quanto meno, parlarne ai capigruppo consiliari, insieme ai nostri parlamentari, ai sindacati di categoria, etc. E’ sicuro poi che il suo eventuale, personale, agire sia rappresentativo della volontà dei cittadini? Perché continuare a manovrare nelle segrete stanze, con la scusa di elaborare strategie riservate, per mettere poi la città di fronte al fatto compiuto, senza possibilità di ritorno?

Non dimentichiamo mai che la nostra Banca è nata come cooperativa fra spoletini. Nel tempo si è giustamente trasformata in banca degli umbri con sede a Spoleto. Non facciamola diventare adesso la Banca di chissà chi, con una piccola filiale nella nostra città. Per lo meno mettiamo in campo tutte le energie disponibili per evitare ciò. Ma facciamolo subito e, soprattutto, facciamolo tutti insieme. Auspico un suo personale interessamento per soddisfare questa mia richiesta. Cordiali saluti.-