Lettera a sindaco e assessori degli albergatori del Con Spoleto:
“Spettabile Giunta Comunale, in merito all’articolo apparso su alcuni giornali online dove si evince che, grazie alla scelta di optare per la Tarsu rispetto alla Tares, ci sia un incremento del SOLO 30 per cento, non è che questa notizia possa far star contenti alberghi, ristoranti, bar e attività similari.
Anche perchè questo incremento, aggiunto al +14 per cento dell’anno scorso, fa si che la Tarsu sia incrementata, nell’arco di un solo anno, del 44 per cento. Ricordo che il + 14 per cento dello scorso anno doveva servire ad aumentare la percentuale di raccolta della differenziata. Tutto ciò non è avvenuto.
Dove sono andate a finire quelle risorse? Come mai la produzione negli ultimi anni di rifiuti urbani nel territorio spoletino diminuisce (a causa anche della forte contrazione dei consumi) e ciò che noi corrispondiamo alla Vus, che espleta il servizio, invece aumenta? Quindi, prima di alzare le varie aliquote fiscali, occorrerebbe agire sulla leva delle riduzioni delle spese e controllare che tutte quelle società che gravitano attorno all’amministrazione comunale, facciano il loro dovere.
Abbiamo chiesto più volte, tramite la Confcommercio, di essere ascoltati dalla commissione normativa per esporre quali erano le problematiche della categoria. Come voi ben sapete, la percentuale che alberghi, ristoranti, ecc. pagano è una delle più alte in assoluto, senza che essi possano godere di nessun sgravio fiscale, come avviene invece per altri settori, che usufruiscono di riduzioni che possono arrivare fino al 60/70 per cento del tributo. Negli incontri richiesti, avremmo esposto le nostre soluzioni, affinchè questo incremento potesse essere assorbito dall’applicazione di sgravi fiscali (ad esempio sui rifiuti prodotti e smaltiti da aziende specializzate). Tutto questo per dire che la situazione in cui versano le attività di questo settore è gravissima.
Con questa ulteriore “mazzata”, alcune difficilmente resisteranno ed altre saranno costrette ad effettuare tagli che andranno sicuramente ad incidere sulla forza lavoro. I diritti dei lavoratori sono gli stessi, indipendentemente dalla categoria di appartenenza, sia essi pubblici che privati. Occorre che venga preso in considerazione il principio che chi più inquina, più paga.
Per concludere, abbiamo notizia di imminenti autorizzazioni per fine anno di feste e cenoni in suoli pubblici dove non viene versato neanche un centesimo per quel riguarda Tarsu e Imu; quindi oltre al danno, anche la beffa!!!”