I fatti hanno inizio nel 2010 quando l’uomo, un carabiniere, viene trasferito per lavoro a Spoleto dove viene a vivere con la moglie. Quella che doveva essere una comune vicina di casa, però, ben presto -stando all’accusa- si sarebbe trasformata in una stalker che, in modo piuttosto ossessivo, avrebbe manifestato tramite sms (ma anche personalmente) l’interesse per l’uomo.
Più volte infatti la donna l’avrebbe atteso sotto casa, arrivando addirittura a monitorare i suoi orari di entrata e di uscita per poterlo incontrare, meglio se in assenza della moglie. L’uomo, da parte sua, per evitarla sarebbe arrivato ad entrare in casa dalla porta secondaria, cambiando addirittura abitudini ed orari fino a che nel mese di febbraio 2013 sarebbero iniziate le telefonate mute. Atteggiamento, quest’ultimo, che avrebbe portato l’uomo a rivolgersi ad un medico il quale gli ha diagnosticato una sindrome ansiosa e riposo per 5 giorni.
Il processo, che si aprirà nel marzo 2014, vede l’imputata accusata di stalking. Dallo scorso febbraio, inoltre, il gip ha imposto alla donna il divieto di avvicinarsi al carabiniere o ai luoghi che frequenta.