Cittadinanzattiva Umbria, Comitato rifiuti Zero Spoleto No Inceneritori e Legambiente Umbria su VUS e ATI3: i Sindaci dell’ATI3 privatizzano la VUS, ma continuano a parlare solo di esternalizzazione dei servizi. Va immediatamente azzerata la dirigenza politica e tecnica della VUS e dell’ATI3
“Siamo di fronte al peggior esempio di politica e gestione tecnica dei rifiuti – è il commento di Cittadinanzattiva Umbria, Comitato Rifiuti Zero Spoleto No Inceneritori e Legambiente Umbria alla lettura della delibera 11 bis del 3 luglio approvata dai sindaci dell’ATI3 e scovata in questi giorni dalle tre associazioni tra i documenti pubblicati nel sito di ATI3 che insieme alle delibere n. 12 e n.13 definiscono le modalità ed i termini della privatizzazione della VUS – L’assemblea dell’ATI 3 ha approvato con voto unanime la privatizzazione della VUS Spa, ma sui comunicati stampa e la lettera in risposta alla diffida dell’Osservatorio Rifiuti Valle Umbra Sud continuano a parlare solo di esternalizzazione di alcuni servizi per consentire di recuperare il ritardo accumulato nella gestione dei rifiuti”.
Lo scorso luglio, Cittadinanzattiva, Comitato Rifiuti Zero Spoleto No inceneritori e Legambiente, tutte associazioni che hanno dato vita all’Osservatorio Rifiuti Valle Umbra Sud, hanno inviato una diffida all’ATI3 e ai Sindaci del territorio Foligno Spoleto Valnerina chiedendo di porre in atto ogni intervento utile ad assicurare il raggiungimento dei limiti di raccolta differenziata fissati dal Piano di Ambito e di garantire il pieno rispetto di quanto indicato nel documento. Le associazioni chiedevano anche di chi fossero le responsabilità del mancato raggiungimento degli obiettivi imposti dalla legge, perché ai responsabili sarebbero dovuti essere attribuiti tutti gli oneri economici derivanti dall’applicazione delle sanzioni da parte della Regione ed i maggiori costi sostenuti dai Comuni per il conferimento in discarica dei rifiuti indifferenziati.
“Con una lettera, poi resa pubblica anche con un comunicato stampa, la VUS ci ha risposto che gli scarsi risultati – continuano le associazioni – sono dovuti al DL Monti sulla spending review e quindi all’impossibilità di assumere 55 nuove unità lavorative e 35 stagionali. Ridicole giustificazioni soprattutto se si tiene in considerazione la cronologia degli eventi fatta dalla VUS stessa. La VUS ci dice che il progetto di raccolta porta a porta dei rifiuti approvato nel 2007 era da realizzarsi per step anno dopo anno fino ad arrivare nel 2012 a servire 42.000 nuclei familiari, pari a circa l’80% della popolazione. Il decreto Monti è stato approvato a luglio del 2012 e a quella data la raccolta differenziata dell’ATI3 non si avvicinava proprio a quel 65% previsto dalla legge al 31 dicembre 2012 (l’ATI3 ha raggiunto solo il 38,55% nel 2012).
Quindi dal 2008 al 2011 quando c’erano ancora alcuni margini per assumere che cosa hanno fatto l’ATI3 e la VUS? E come mai non si è pensato mai nemmeno ad una razionalizzazione del personale visto che al 2011 la VUS aveva 254 operai su un totale di 394 dipendenti? Non è che forse già allora si aspettava l’entrata del socio privato cosi’ come previsto dalla legge, opzione poi rientrata con i referendum e l’affidamento “in house”? Sappiamo infatti bene che un aumento di personale per una raccolta differenziata spinta non era per nulla ammortizzato ne’ dalle tariffe dei comuni (Spoleto e molti altri sempre a TARSU non hanno mai gradualmente aumentato i costi) ne’ dal basso costo della discarica. E solo ora che differenziare “conviene” (visto l’alto costo della discarica e la TARES che dovrebbe coprire tutti i costi..), si decide per l’ingresso del socio privato anche con il beneplacito delle organizzazioni sindacali e senza minimamente coinvolgere i cittadini.
Non bastano l’esternalizzazione ed una virtuosa gestione interamente pubblica?” “Dopo aver dimostrato una totale incapacità, con una raccolta differenziata tra le più basse della regione e una discarica stracolma e non più utilizzabile– concludono Cittadinanattiva, Comitato Rifiuti Zero di Spoleto e Legambiente – ci vengono a dire che non è colpa loro e che la soluzione sta nella privatizzazione della VUS. Noi rispondiamo che il privato non è la cura alla mala gestione, occorrono invece persone competenti e responsabili, che hanno a cuore gli interessi della collettività e una gestione virtuosa del ciclo dei rifiuti. Per questo ribadiamo la nostra assoluta contrarietà a qualsiasi possibilità di privatizzazione della VUS e chiediamo l’immediato azzeramento di tutta la dirigenza politica e tecnica dell’ATI 3 così come quella della VUS.”