Un 60enne è accusato di minacce, ingiurie, estorsione e percosse ai danni di diverse persone e nonostante questo i due procedimenti penali a suo carico sono prossimi alla prescrizione.
Nel 2004, con la convinzione che la moglie avesse un amante, avrebbe minacciato quest’ultimo a tutte le ore tentando di estorcergli somme che vanno dai 3mila ai 30mila euro, oltre a chiedergli taniche di benzina. Ma l’uomo non si sarebbe fermato qui, ingiuriando e minacciando anche i parenti del presunto amante.
Non solo. Se il reato di estorsione non bastasse, lo spoletino ha sulle spalle anche reati come percosse, ingiurie e minacce derivate da un altro procedimento penale. In questo secondo caso, ad essere presi di mira sarebbero state 3 persone: sorella, fratello e il padre dei due di nazionalità rumena. A loro lo spoletino avrebbe rubato le targhe di alcune macchine, ma anche provocato ingenti danni alla macchina da lui acquistata e successivamente intestata alla donna rumena. Quest’ultima sarebbe stata minacciata e ingiuriata telefonicamente, ma anche per il fratello le cose non sarebbero andate meglio: stando alle carte processuali, infatti, il giovane sarebbe stato colpito durante una lite in corso. Neppure il padre sarebbe scappato alla furia dell’uomo da cui avrebbe preteso 700 euro e che avrebbe minacciato e ricattato: se non avesse venduto il furgone ad uno spoletino, infatti, non sarebbe mai stato messo in regola a lavoro.
Ma su tutte queste accuse, probabilmente, la giustizia non farà il suo corso.