La Spoleto del futuro nel lavoro del giovane architetto Fabio Fabiani. Oniriche e surreali le immagini della mostra “Progettare all’altezza del cielo”, allestita nel Trecentesco complesso monumentale di San Nicolò, accompagnano il fruitore in un viaggio nella Spoleto del futuro ricostruita dai sopravvissuti alla grande catastrofe che ha colpito il Pianeta a seguito dello scioglimento del ghiaccio dei Poli causato dall’effetto serra.
Come intere regioni del Pianeta, anche la vecchia città giace sommersa nella profondità del Mare Nostrum che, a seguito dell’innalzamento del livello dei mari si è verosimilmente saldato con l’Atlantico, formando un unico grande Oceano. La Spoleto del futuro, è una città turrita ipertecnologica, costruita su una piastra artificiale ai piedi del Colle S. Elia, all’altezza dell’odierna area cimiteriale.
Non bisogna fare l’errore di giudicare le suggestive immagini di Fabiani come luoghi reali, come spazi urbani fisici, ponendosi la domanda: Ci abiterei? La città invisibile di Fabiani non è un progetto di rinnovamento e di trasformazione della città, una proposta di rifondazione e di trasformazione dell’habitat urbano, bensì una fantasia urbana, un invito a lasciarsi andare al libero gioco della immaginazione.
Accanto alla mostra oggi, a partire dalle 18 nella stessa location, si terrà la conferenza dal titolo “L’armonia dello Spazio” durante la quale verranno accostate architettura e musica con la partecipazione di eccezionali ospiti come i professori Franco Purini e Lucio Valerio Barbera dell’Università La Sapienza di Roma ed esponenti della Federazione umbra dell’architettura, il maestro Aquiles Delle Vigne che illustrerà le costruzioni musicali di Beethoven. Moderatori del dibattito, l’architetto Giuliano Macchia ed il maestro Egidio Flamini.
Alle 19 i migliori allievi della Masterclass sulle opere di Ludwig van Beethoven si esibiranno in un concerto inserito nell’evento “Le regole dell’armonia”.