La lunghissima riunione di ieri pomeriggio presso l’asilo nido di san Giacomo, alla presenza dell’assessore Vargiu, ha prodotto probabilmente l’effetto sperato.
I genitori , dopo aver riespresso la loro ferma condanna all’esternalizzazione del servizio , che porterebbe sopratutto ad un cambio del personale, hanno ribadito come fosse dannoso da parte del Comune dare questa immagine di scarsa sensibilità verso le tematiche della famiglia , che è la base della società.
Le tesi ribadite anche nel servizio andato in onda su Spoleto7giorni e in replica sabato alle 14,00 su Umbria Tv, hanno spinto l’assessore alle politiche scolastiche del Comune di Spoleto Battistina Vargiu, a prendere in considerazione l’ipotesi di lasciare anche per il prossimo anno il servizio nella medesima misura.
Non è escluso quindi che i genitori abbiano trovato una risposta positiva alle loro richieste molto insstenti e decise, tanto da convocare probabilmente un’altra assemblea al cospetto del Primo cittadino, grande assente fin’ora in questa fase di contestazione.
Si è ribadito che l’ostilità non è rivolta alle operatrici che potrebbero sostituire le attuali, ma al sistema di come questa decisione è stata proposta a chi usufruisce del servizio ed al timore che un equilibrio così difficile da stabilire quando si tratta di bimbi così piccoli, possa essere compromesso.
Per ora i genitori possono incassare una promessa che fa quindi ben sperare per l’esito finale. Vi terremo aggiornati
La questione principale è la volontà di privatizzare il servizio il Comune fornirà la struttura e l’arredamento, il privato che lo gestirà avrà solo il compito di far fruttare lo stabile. Più in generale è l’idea di SERVIZIO PUBBLICO che viene messa in discussione, un’idea che al contrario andrebbe ampliata, trovando nuove strategie e costruendo nuovi servizi, che trasformino l’asilo nido da servizio a domanda individuale a diritto individuale e educativo per ogni bambino.
Come siamo lontani da chi in Italia ha voluto festeggiare la legge 1044 del 1971.
Non riduciamo una questione cosi importante al solito pettegolezzo spoletino!!
La questione principale è la volontà di privatizzare il servizio il Comune fornirà la struttura e l’arredamento, il privato che lo gestirà avrà solo il compito di far fruttare lo stabile. Più in generale è l’idea di SERVIZIO PUBBLICO che viene messa in discussione, un’idea che al contrario andrebbe ampliata, trovando nuove strategie e costruendo nuovi servizi, che trasformino l’asilo nido da servizio a domanda individuale a diritto individuale e educativo per ogni bambino.
Come siamo lontani da chi in Italia ha voluto festeggiare la legge 1044 del 1971.
Non riduciamo una questione cosi importante al solito pettegolezzo spoletino!!
L’amministrazione comunale vuole esternalizzare l’asilo nido e cosi facendo, dare in gestione il servizio ad un soggetto privato. Questo non significa ovviamente chiudere il nido, ma significa disimpegnarsi della sua gestione. (Il controllo da parte del Comune si ridurrebbe ad una visita programmata una volta l’anno, in cui il servizio risulterà impeccabile). Significa consegnare il servizio pubblico del nido ad un esclusiva logica di mercato ponendo le condizioni per la progressiva riduzione dell’impegno sociale del Comune stesso.
Ma è tutti i giorni che i nidi pubblici dimostrano la loro qualità, nella relazione con i bambini e le loro famiglie, nella loro apertura e disponibilità ad aprirsi a qualsiasi persona voglia visitare la struttura. La lotta non è tra il pubblico ed il privato, ma ragionare insieme per un servizio per le famiglie, di qualità pedagogica.
Il “servizio pubblico” dell’asilo nido viene equiparato alla gestione dei rifiuti. Il primo motivo portato dall’amministrazione è stato quello del risparmio ma l’unico risparmio reale è il taglio della spesa sociale cioè l’aiuto alle famiglie.
L’amministrazione comunale vuole esternalizzare l’asilo nido e cosi facendo, dare in gestione il servizio ad un soggetto privato. Questo non significa ovviamente chiudere il nido, ma significa disimpegnarsi della sua gestione. (Il controllo da parte del Comune si ridurrebbe ad una visita programmata una volta l’anno, in cui il servizio risulterà impeccabile). Significa consegnare il servizio pubblico del nido ad un esclusiva logica di mercato ponendo le condizioni per la progressiva riduzione dell’impegno sociale del Comune stesso.
Ma è tutti i giorni che i nidi pubblici dimostrano la loro qualità, nella relazione con i bambini e le loro famiglie, nella loro apertura e disponibilità ad aprirsi a qualsiasi persona voglia visitare la struttura. La lotta non è tra il pubblico ed il privato, ma ragionare insieme per un servizio per le famiglie, di qualità pedagogica.
Il “servizio pubblico” dell’asilo nido viene equiparato alla gestione dei rifiuti. Il primo motivo portato dall’amministrazione è stato quello del risparmio ma l’unico risparmio reale è il taglio della spesa sociale cioè l’aiuto alle famiglie.
Non mi sembra ci sia stata invece in quella sede ONESTÀ E COMPLETEZZA DI INFORMAZIONI da parte delle rappresentanze politiche…
Vi risulta che le educatrici che da settembre a dicembre sono state nelle classi dei vostri figli in maniera continuativa e che da gennaio vengono a sostituire le educatrici di ruolo, siano solo delle collaboratrici???
Non vi hanno forse detto che SONO EDUCATRICI A TUTTI GLI EFFETTI, hanno tutte anni di esperienza nei nidi e curricula più che adeguati al ruolo che svolgono…
quindi mi viene da pensare che il problema stia solo nel fatto che le 2 maestre comunali “anziane” (visto che le altre fanno parte di un’AGENZIA INTERINALE e DOVREBBERO concludere il loro contratto a GIUGNO 2013) dovrebbero al mattino prendere la macchina e recarsi in uno degli altri due nidi comunali, distanti 5-6 chilometri da S.Giacomo…E’sì é questo il problema…quindi da Settembre sarete voi a portare in Comune salviettine, sapone, guanti, attrezzi da cucina e tutto quello che il servizio dovrebbe offrire ai vostri figli…intanto voi SALVATE LE MAESTRE!
Non mi sembra ci sia stata invece in quella sede ONESTÀ E COMPLETEZZA DI INFORMAZIONI da parte delle rappresentanze politiche…
Vi risulta che le educatrici che da settembre a dicembre sono state nelle classi dei vostri figli in maniera continuativa e che da gennaio vengono a sostituire le educatrici di ruolo, siano solo delle collaboratrici???
Non vi hanno forse detto che SONO EDUCATRICI A TUTTI GLI EFFETTI, hanno tutte anni di esperienza nei nidi e curricula più che adeguati al ruolo che svolgono…
quindi mi viene da pensare che il problema stia solo nel fatto che le 2 maestre comunali “anziane” (visto che le altre fanno parte di un’AGENZIA INTERINALE e DOVREBBERO concludere il loro contratto a GIUGNO 2013) dovrebbero al mattino prendere la macchina e recarsi in uno degli altri due nidi comunali, distanti 5-6 chilometri da S.Giacomo…E’sì é questo il problema…quindi da Settembre sarete voi a portare in Comune salviettine, sapone, guanti, attrezzi da cucina e tutto quello che il servizio dovrebbe offrire ai vostri figli…intanto voi SALVATE LE MAESTRE!