L’ingegner Adolfo Bacci, il terzo consulente della pubblica accusa, ascoltato ieri mattina nell’udienza del processo per l’esplosione di Baiano, ha detto che qualcuno o qualcosa ha fatto esplodere le bombe a mano perché senza innesco non esplodono, si deve per forza togliere la sicura.
Inoltre, secondo Bacci, tutte quelle bombe (circa 15.000, più spolette e detonatori) non dovevano essere messe nello stesso locale, ma ciò non ha scatenato l’esplosione né l’ha facilitata. Quindi l’ipotesi del sabotaggio non viene esclusa.
Per il 9 e il 22 aprile sono fissate le prossime udienze. Prima sarà il turno delle difese dei cinque imputati, poi quello dei periti di parte.
Intanto, la Corte dei Conti chiede ai cinque imputati un risarcimento di 5 milioni di euro di risarcimento.