Ieri pomeriggio si è tenuta a Perugia una conferenza promossa dall’Associazione Antigone per parlare dello stato in cui versano molte delle case di reclusione umbre, tra cui quella di Spoleto.
Attraverso un’osservazione diretta sulle condizioni dei reclusi nelle varie carceri si è evidenziato che il problema principale e comune è quello riguardante il sovraffollamento (che subisce un incremento nei mesi più caldi).
A questa problematica però, ogni casa di reclusione mette in pratica una soluzione diversa, sebbene non ottimale. Nella nostra città, ad esempio, le aule di socialità vengono trasformati in dormitori; ad Orvieto i posti in cella vengono aumentati e addirittura a Capanne viene posto un materasso per terra, utilizzato per dormire durante la notte, arrotolato sotto un letto nelle ore diurne.
Non solo: come abbiamo già visto in passato, spesso ci sono episodi di violenza e la mancanza di fondi e conseguentemente di personale non aiuta istituti come quello di Spoleto o di Terni dotati di più circuiti detentivi ma non di un’organizzazione efficiente. Tanto più che proprio in queste due carceri c’è una buona parte di detenuti che vive in regime di carcere duro, 41bis, per reati di associazione mafiosa.
Le soluzioni ci sarebbero per eliminare i problemi nelle carceri; primo non delinquere,secondo rimandare tutti gli stranieri detenuti,al loro paese.Evidentemente, la maggior parte dei criminali, essendo recidivi ed avendo avuto piu’ di una volta l’esperienza carceraria,non prova tutti quei disagi di cui si parla.
Le soluzioni ci sarebbero per eliminare i problemi nelle carceri; primo non delinquere,secondo rimandare tutti gli stranieri detenuti,al loro paese.Evidentemente, la maggior parte dei criminali, essendo recidivi ed avendo avuto piu’ di una volta l’esperienza carceraria,non prova tutti quei disagi di cui si parla.