Leggiamo da umbrialeft una notizia che riportiamo e che non fa che accrescere il senso di precarietà e disagio in cui versa la nostra Umbria. Se il grande problema della nostra regione e di conseguenza della nostra città, è da sempre individuato nella scarsità di comunicazioni, quanto si apprende circa l’aeroporto S. Egidio , oggi intitolato a San Francesco , getta ancora di più un’ombra densa sul futuro turistico -economico della verde regione. Ecco quanto potrebbe succedere dopo la decisione del professore più “amato” d’Italia. ( pensate se non avesse studiato il professore!!!!!)
Le pessime notizie non arrivano mai sole e, dopo il continuo stillicidio delle aziende in crisi e dei conseguenti licenziamenti di massa, stamani ci è arrivata una sorpresa della quale avremmo sinceramente fatto a meno e che ci è stata invece riservata dal governo dell’esimio professor Monti. A notificarcela il suo ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Corrado Passera con l’emanazione dell’atto di indirizzo riguardante la definizione del piano nazionale per lo sviluppo dei trasporti: ebbene, l’aeroporto Perugia-Assisi è stato escluso dalla lista dei 31 aeroporti internazionali ritenuti strategici sulla quale sarà ora chiamata ad esprimersi la Conferenza permanente Stato-Regioni.
Dunque, se le cose non cambieranno in quella sede, lo scalo umbro, che pure aveva ricevuto un importante contributo da parte dello Stato quando fu incluso fra le opere da finanziare per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia (tale da consentire la realizzazione della moderna aerostazione firmata Gae Aulenti e da pochissimo inaugurata), non godrebbe più delle attenzioni del governo nazionale ed a deciderne le sorti dovrebbero essere a quel punto le istituzioni locali, il che, con i chiari di luna che illuminano il nostro presente, considerando che le finanze dei Comuni e delle Province non bastano più nemmeno a tappare la buche sulle strade, equivarrebbe ad una condanna a morte certa per il “San Francesco”, con buona pace per le ingenti risorse che vi sono state investite sino ad ora e degli imprenditori che appena ieri sono scesi in piazza per reclamare una politica economica che li aiutasse a risollevare le sorti delle loro aziende.
L’Umbria, quindi, condannata ad essere l’unica regione d’Italia n senza uno sbocco in cielo? Potrebbe essere questa l’amara conclusione per un territorio poverissimo di infrastrutture (l’ennesimo stop registrato proprio ieri dei lavori per il completamento della superstrada Perugia-Ancona suona come un triste presagio), che, già priva di ferrovie, strade ed autostrade, si ritroverebbe ora definitivamente abbandonata a se stessa, con le ali mozzate e non in grado di risollevarsi dalla crisi che morde qui ancor più che nel resto del Paese.
Va da se che le reazioni a questo fatto non si sono fatte attendere, andando ad infiammare una campagna elettorale che già di per se si annunciava quanto mai tirate e polemica.
Il primo a prendere la penna è stato il deputato dell’Italia del Valori, Paolo Brutti, che ha definito senza mezzi termini la decisione di Passera “punitiva e inaccettabile”.
Per il responsabile del Dipartimento Infrastrutture del partito di Di Pietro “L’incompetenza che traspare da questa scelta deve spingere tutte le istituzioni umbre ad azioni ben più vigorose e significative del bivacco sotto la galleria della Guinza. L’Umbria, nell’ovvia assenza di porti e affacci sul mare, è l’unica regione che non è dotata di un’infrastruttura ferroviaria, aeroportuale e perfino autostradale, sempre che non venga convertita a pedaggio la E45. Monti, e i suoi futuri alleati, debbono capire che l’Umbria non può essere trattato come il fanalino di coda delle politiche nazionali – insiste Brutti -. Privilegiare Ancona è far scivolare il nostro aeroporto in un pericoloso cono d’ombra non ha alcuna motivazione”.
“Sono questi i giorni della merla… ma soprattutto oggi è per Perugia il Passera Day : come una doccia fredda infatti, lo scalo di San Francesco d’Assisi viene escluso dal piano nazionale di indirizzo strategico degli aeroporti italiani. Una notizia che non mi lascia sorpreso. – dichiara invece Eugenio Guarducci, capolista alla Camera dei Deputati in Umbria per Fare per Fermare il declino.
“Il governo Berlusconi aveva appena investito oltre 40 milioni di euro per l’ampliamento, a firma Gae Aulenti, grazie alle misure finanziarie varate dal governo Prodi in previsione delle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Non avendo parlamentari di peso nel “Paradiso Montiano”, non potevamo attenderci notizia diversa. Auguriamoci a questo punto che nessuno degli schieramenti che appartengono alla vecchia politica abbia in mente di candidare lo scalo di Perugia come sede dell’Associazione Mondiale di Aeromodellismo… Passera permettendo.”
E non si è fatta attendere una nota al riguardo di Maurizio Ronconi, L’esponente di una forza centrista qual è l’Udc, convinta sostenitrice di un Monti nuovamente premier, definisce comunque “un fatto grave” l’esclusione dell’aeroporto di Perugia dall’elenco delle trenta stazione aereoportuali di valenza nazionale, “soprattutto dopo l’inaugurazione della zona accoglienza e partenze e particolarmente dopo le assicurazioni che in quella occasione avanzò l’Enac”.
“Bisognerà capire – si domanda Ronconi – quali sono state le motivazione di una così grave esclusione che renderà assai difficile lo sviluppo dell’aeroporto dell’Umbria, chi non ha seguito con la solerzia dovuta una questione di vitale importanza per la nostra regione e se sono state mai assunte iniziative anche parlamentari per favorire una idonea classificazione dello scalo umbro”.
Insomma, sembra di capire che per Ronconi la responsabilità di quanto è accaduto debba essere ancora una volta ricercata localmente e non attribuita al governo da lui sostenuto, tanto da fargli esclamare, per ultimo: “Quello che è certo è che l’Umbria ha perso l’ennesima grande occasione”. Già, ma per colpa di chi?
Ultima, al momento, la presa di posizione del consigliere regionale dal partito democratico Andrea Smacchi, che parla di “clamorosa esclusione dell’aeroporto di Perugia”
“Oltre a questa notizia che, se verrà confermata, avrà delle conseguenze gravissime per il futuro sviluppo del nostro aeroporto regionale e per tutta l’economia del turismo – osserva Smacchi -, nell’atto si reputa opportuno procedere alla progressiva dismissione di quote societarie da parte degli enti pubblici e favorire l’ingresso di capitali privati”.
“Risulta evidente come l’Umbria non possa accettare questa decisone – continua il consigliere – e la Presidente Marini dovrà intervenire immediatamente per modificare il provvedimento che sarà inviato a breve alla Conferenza permanente Stato-Regioni per la necessaria intesa. In quella sede si dovrà alzare la voce e reclamare la dovuta attenzione per una regione come l’Umbria che vive di turismo e ricca di bellezze naturali da far conoscere al mondo”. Per cui “L’individuazione degli aeroporti di interesse nazionale non può escludere l’Umbria relegandola ad un ruolo marginale e secondario visto che nell’atto presentato dal Ministro Passera non si prevede neanche la costruzione del nuovo aeroporto di Viterbo come alcuni ipotizzavano in un primo momento. In questo delicato momento economico – conclude – è necessaria una forte azione congiunta tra tutti i soggetti coinvolti e che hanno creduto nel progetto dell’aeroporto regionale investendo ingenti somme di denaro per ottenere l’inserimento del San Francesco di Assisi tra quelli al servizio di un territorio a scarsa accessibilità anche se non supera il traffico di 500mila passeggeri annui”.
Infine c’è da segnalare l’iniziativa del capogruppo dei Democratici e Popolari per Assisi, Claudia Travicelli, che ha chiesto ufficialmente al sindaco della Città e al presidente del consiglio comunale, di inserire questo argomento come primo punto all’ordine del giorno della seduta del civico consesso già convocata per giovedì 31 gennio.
Per il resto non ci resta che registrare il completo silenzio osservato, almeno sino ad ora, dalle istituzioni locali.
Vorrei rispondere al sig. Angelo..
E’ vero che in Italia ci sono molti Aeroporti, ma non è di certo Perugia che non serve a niente quando nell’ ultimo biennio questo scalo, rinnovato totalmente, è stato tra i primi in Italia con un incremento di traffico del +55% nel 2011 e + 15% nel 2012. Basterebbe solo la volontà degli enti locali. Basti pensare che la maggior parte dei passeggeri in transito all’Aeroporto di Perugia sono stranieri. Noi non saremo dei grandi viaggiatori, ma nel resto d’Europa si e fino a prova contraria chi vieni in umbria a trascorrere qualche giorno di vacanza non può che far bene all’economia locale.Se non siamo noi umbri per primo a crederci..chi lo deve fare, Monti?..o chi altro?
Buona serata..
Vorrei rispondere al sig. Angelo..
E’ vero che in Italia ci sono molti Aeroporti, ma non è di certo Perugia che non serve a niente quando nell’ ultimo biennio questo scalo, rinnovato totalmente, è stato tra i primi in Italia con un incremento di traffico del +55% nel 2011 e + 15% nel 2012. Basterebbe solo la volontà degli enti locali. Basti pensare che la maggior parte dei passeggeri in transito all’Aeroporto di Perugia sono stranieri. Noi non saremo dei grandi viaggiatori, ma nel resto d’Europa si e fino a prova contraria chi vieni in umbria a trascorrere qualche giorno di vacanza non può che far bene all’economia locale.Se non siamo noi umbri per primo a crederci..chi lo deve fare, Monti?..o chi altro?
Buona serata..
Monti ha ragione,in Italia sono stati spesi migliaia di miliardi per realizzare una moltitudine di aereoporti che non servono a niente(quello di Perugia e ancorpiu’ quello di Foligno fanno parte di questi) Bastavano,vista la poca estensione del paese,una decina di aereoporti e i soldi dovevano essere spesi per realizzare le linee ferroviarie ad alta velocità.L’ottusita’ dei nostri governanti da trentanni a venire ha fatto si che abbiamo una moltitudine di aereoporti in passivo per mancanza di voli e le ferrovie piu’ scalcinate d’europa.
Monti ha ragione,in Italia sono stati spesi migliaia di miliardi per realizzare una moltitudine di aereoporti che non servono a niente(quello di Perugia e ancorpiu’ quello di Foligno fanno parte di questi) Bastavano,vista la poca estensione del paese,una decina di aereoporti e i soldi dovevano essere spesi per realizzare le linee ferroviarie ad alta velocità.L’ottusita’ dei nostri governanti da trentanni a venire ha fatto si che abbiamo una moltitudine di aereoporti in passivo per mancanza di voli e le ferrovie piu’ scalcinate d’europa.
Monti è un falso, ipocrita. Passera è riuscito ad essere peggio del suo predecessore.. lo schifoso Paolo Romani. Anche Clini è una merdaccia, visto quello che sta provando a fare: “un decreto che permetterà di bruciare più rifiuti negli inceneritori, usando anche cementifici e altre industrie dotate di altoforno, questo per superare l’emergenza rifiuti in varie regioni italiane. Favorevoli a questa politica di inceneritori sono il ministro Clini e il collega Passera” Quindi invece di spingere verso la differenziata, il riciclo e le rinnovabili, si brucia monnezza??? Che schifo!
Monti è un falso, ipocrita. Passera è riuscito ad essere peggio del suo predecessore.. lo schifoso Paolo Romani. Anche Clini è una merdaccia, visto quello che sta provando a fare: “un decreto che permetterà di bruciare più rifiuti negli inceneritori, usando anche cementifici e altre industrie dotate di altoforno, questo per superare l’emergenza rifiuti in varie regioni italiane. Favorevoli a questa politica di inceneritori sono il ministro Clini e il collega Passera” Quindi invece di spingere verso la differenziata, il riciclo e le rinnovabili, si brucia monnezza??? Che schifo!