Questo l’intervento pronunciato dal Sindaco di Spoleto Daniele Benedetti, stamani, presso la Corte di Appello di Perugia, in occasione dell’inaugurazione dell’Anno Giudiziario 2013.
“Prima di svolgere il mio breve intervento desidero salutare gli operatori di giustizia e tutte le autorità politiche, civili, militari e religiose presenti e con essi ringraziare particolarmente il Presidente della Corte di Appello di Perugia Dott. Wladimiro De Nunzio e il Procuratore Generale Dott. Giovanni Galati per il gradito invito rivoltomi per partecipare a questa cerimonia.
L’Amministrazione Comunale e tutta la Città di Spoleto sono consapevoli dell’importante ruolo loro affidato dalla recente riorganizzazione delle circoscrizioni giudiziarie, approvata con il Decreto legislativo dello scorso settembre.
La nostra città considera un fatto molto rilevante, oserei dire un onore, quello che le è toccato e siamo seriamente impegnati a svolgere tutti gli adempimenti di nostra competenza per mettere il Tribunale di Spoleto nella condizione di poter svolgere al meglio il servizio rivolto ad un’area più vasta. Allo stesso tempo comprendiamo il malumore che hanno espresso gli altri centri che hanno subito la soppressione del loro Ufficio Giudiziario. Abbiamo una grande consapevolezza di tutto ciò, ma siamo altrettanto convinti nel ribadire che la quarta città della Provincia di Perugia, per dimensioni, ed una delle prime dell’Umbria per storia e cultura, merita adeguata attenzione per la ricerca dei giusti equilibri anche nelle riorganizzazioni che la Regione ha avviato per altri servizi e assetti istituzionali.
Il mio punto di vista è che di fronte alle indispensabili misure dettate dalla spending review bisogna giocare di squadra: governo centrale, regioni, province e comunità locali, senza penalizzare nessuno e rispettando tutti, bisogna farlo sempre, ma soprattutto in presenza di riforme incisive e complesse, che come questa hanno bisogno di lealtà istituzionale, condivisione e coerenza, tanto più necessarie nella fase dell’avvio operativo. Conscia di tale prestigioso ruolo, la Città è pronta a mettere a disposizione una logistica ottimale, con l’intero attuale palazzo di giustizia riservato al Tribunale ed un palazzetto antistante a poche decine di metri per la Procura, Ufficiali Giudiziari ed altri annessi. Il tutto accorpato con l’importante Ufficio di Sorveglianza, che avrà competenza sui territori di Spoleto, Terni ed Orvieto. Una sorta di “cittadella giudiziaria” in pieno centro storico, ben servita da ampi parcheggi facilmente raggiungibili a piedi o in alternativa con percorsi meccanizzati. Dentro questa area, servita da parcheggio annesso riservato a magistrati e funzionari, l’Amministrazione intende ricondurre a breve anche la sede dell’Ufficio circondariale del Giudice di Pace.
Questa importante logistica, unita al congruo rafforzamento degli organici del Tribunale e della Procura, peraltro in quantità sicuramente superiore a quelle che sentiamo prospettate nelle proposte preliminari, dovrebbe convincere della convenienza complessiva della riorganizzazione delle circoscrizioni giudiziarie del Distretto, incentrata sul Tribunale di Spoleto come Tribunale della fascia centrale dell’Umbria, sia quanti hanno condiviso l’intervento, sia quanti insistono nella resistenza per particolaristiche considerazioni o abitudini afferenti alle comunicazioni. Infatti, lo spirito della riforma è prioritariamente quello di migliorare la distribuzione della giustizia, riequilibrandone i flussi, e quindi la più agevole possibilità di lavoro per gli operatori, anche al di là dei dieci chilometri in più o in meno. Del resto, ad esempio, già il Comune di Collazzone con ufficiale delibera consiliare ha stabilito di accettare la riorganizzazione e di voler aprire con le istituzioni giudiziarie ed il Comune di Spoleto il necessario dialogo, e si ha notizia di ulteriori autorevoli prese di posizione di ambienti forensi ed amministrativi nello stesso senso, sia in Todi che in altri Comuni del suo comprensorio.
Il Comune di Spoleto si renderà attivamente e concretamente disponibile su un piano di assoluta pari dignità con le municipalità consorelle. Non spetta a noi, nel confronto, fare presente la drammatica e inagibile situazione del Tribunale di Perugia che, come già anticipato dal suo Presidente in occasione della “Giornata europea per la Giustizia Civile”, non sarà in grado di accentrare nemmeno le altre sedi distaccate ad esso destinate; né di quello di Terni, anch’esso in pesanti difficoltà e non sappiamo quanto in grado di ricevere l’annessione della purtroppo disattivata sede di Orvieto. C’è l’auspicio che, prendendo prezioso spunto da questa riforma, l’area centrale dell’Umbria, dallo Spoletino al Folignate, al Tuderte/Marscianese, alla Valnerina, trovi sempre maggiori incentivi e motivazioni ad una propria sinergia che certo non esclude le diverse aggregazioni comprensoriali per altri servizi, ma che può costituire un elemento di grande modernizzazione e riequilibrio territoriale, superando logiche, non più sostenibili, di polarizzazione sui due capoluoghi provinciali che così come li conosciamo non sono riusciti ad offrire strade di crescita omogenea alla comunità regionale. Dobbiamo giocare di squadra, come dicevo, per invertire la rotta che con il passare degli anni e l’aggravarsi della crisi economica e sociale, ha prodotto preoccupanti marginalizzazioni di città e territori che hanno l’unica colpa di non avere il rango di capoluoghi o di non stare a pochi passi da essi. Vorremmo pensare che soprattutto alle Amministrazioni, Istituzioni e Associazioni di categoria non manchi la capacità di vedere questo importante fatto nuovo delle circoscrizioni giudiziarie umbre dentro un nuovo scenario delle articolazioni territoriali che pure abbiamo da tanti anni sollecitato. Sabbiamo bene tutti: politici, amministratori pubblici, magistrati, avvocati e operatori di giustizia, quanto l’affermazione della legalità ed una giustizia efficace pesino sulle aspettative dei nostri cittadini e del mondo che ci osserva; sappiamo anche quanto l’illegalità pesa sui deficit del bilancio del nostro Paese, voglio sperare che una volta tanto l’impegno di tutti possa farci fare un passo in avanti verso un’Italia capace di affermare i principi di legalità e giustizia, cardini della nostra costituzione e dello sviluppo sociale ed economico.”
Le sezioni distaccate di Perugia, stando a questo piano, potrebbero sparire tutte, tranne una di quelle nella zona più periferica della regione, ipoteticamente quella di Città di Castello, che potrebbe addirittura allargarsi verso la Toscana, fino a Sansepolcro. Assisi e Gubbio, secondo questo progetto, dovrebbero quindi confluire nel Tribunale del capoluogo, mentre Foligno e Todi potrebbero essere dei satelliti di quello dell’Umbria centrale, forse mantenendo anche la loro autonomia come sedi distaccate del Tribunale di Spoleto. Proprio sulla possibile soppressione delle sezioni in queste ultime due cittadine non sono mancante recentemente le polemiche, con gli avvocati che preferirebbero continuare ad orbitare su Perugia. Tra l’altro proprio diversi legali della città della Quintana proprio in questi giorni hanno firmato ed inviato una lettera alla presidente della Regione Catiuscia Marini, proprio a difesa del presidio locale. Nella quale definivano la soppressione della sezione distaccata di tribunale un provvedimento «superficiale e frettoloso, nonché fondato sull’apodittico ed errato presupposto di risparmiare sui costi pubblici ed incrementare l’efficienza del sistema giudiziario». «Foligno – hanno spiegato – è un centro di circa sessantamila abitanti; l’intero territorio circondariale consta di circa centomila abitanti. Dai dati statistici effettuati, si rileva che la sezione di Foligno è la terza tra gli uffici giudiziari della regione Umbria (dopo i Tribunali di Perugia e Terni), sia come attività svolta, sia per i contenziosi pendenti».
Le sezioni distaccate di Perugia, stando a questo piano, potrebbero sparire tutte, tranne una di quelle nella zona più periferica della regione, ipoteticamente quella di Città di Castello, che potrebbe addirittura allargarsi verso la Toscana, fino a Sansepolcro. Assisi e Gubbio, secondo questo progetto, dovrebbero quindi confluire nel Tribunale del capoluogo, mentre Foligno e Todi potrebbero essere dei satelliti di quello dell’Umbria centrale, forse mantenendo anche la loro autonomia come sedi distaccate del Tribunale di Spoleto. Proprio sulla possibile soppressione delle sezioni in queste ultime due cittadine non sono mancante recentemente le polemiche, con gli avvocati che preferirebbero continuare ad orbitare su Perugia. Tra l’altro proprio diversi legali della città della Quintana proprio in questi giorni hanno firmato ed inviato una lettera alla presidente della Regione Catiuscia Marini, proprio a difesa del presidio locale. Nella quale definivano la soppressione della sezione distaccata di tribunale un provvedimento «superficiale e frettoloso, nonché fondato sull’apodittico ed errato presupposto di risparmiare sui costi pubblici ed incrementare l’efficienza del sistema giudiziario». «Foligno – hanno spiegato – è un centro di circa sessantamila abitanti; l’intero territorio circondariale consta di circa centomila abitanti. Dai dati statistici effettuati, si rileva che la sezione di Foligno è la terza tra gli uffici giudiziari della regione Umbria (dopo i Tribunali di Perugia e Terni), sia come attività svolta, sia per i contenziosi pendenti».