Legambiente: "Direttore VUS e isole ecologiche a scomparsa: ma quanta confusione!"

Riceviamo e pubblichiamo da Legambiente:

L’Osservatorio rifiuti Foligno – Spoleto, che ricordiamo comprende le associazioni Cittadinanzattiva di Foligno e di Spoleto, Legambiente Circoli di Foligno e di Spoleto e il Comitato Rifiuti Zero, interviene nel dibattito di questi giorni sulla VUS ed in particolare sulla nomina del coordinatore dei dirigenti e sulla raccolta differenziata.

Difronte al fallimento delle politiche che dovevano portare entro il 2012 ad una percentuale di raccolta differenziata del 65%, il dibattito pubblico continua a incentrarsi su aspetti che a nostro parere allontanano sempre di più la risoluzione dei problemi.

La prima questione riguarda la figura manageriale che avrebbe dovuto risolvere i problemi gestionali dell’azienda (fu fatto addirittura un concorso) ma che è stata risolta “in economia” attribuendo al Dott. Rossi la funzione di coordinamento generale in quanto, così come ci era stato recentemente illustrato dal presidente di VUS Salari  e confermato dal direttore dell’ATI3 Galilei, la legge impedisce di assumere e di aumentare le spese del personale (VUS essendo interamente pubblica è soggetta al patto di stabilità).

Ci chiediamo se, in questa situazione così critica che rischia di mandare l’intero ATI3 in emergenza rifiuti, la figura manageriale che richiede nuovamente il Sindaco di Spoleto non sia l’ennesimo gioco delle parti nella spartizione di poteri tra Foligno e Spoleto, più che dettata dalla necessità di risolvere le difficoltà di un’azienda chiamata a gestire le problematiche ambientali di un intero territorio.

L’altro argomento sollevato dal Sindaco di Spoleto e riportato recentemente nella stampa locale è ancora più singolare e parla della creazione a Foligno di una isola ecologica a scomparsa.

Chiediamo alla VUS se la voce è fondata, se lo fosse non sarebbe altro che l’ennesima dimostrazione del pressappochismo con il quale si sta affrontando il problema della raccolta differenziata.

Al di là dell’elevato costo di investimento, ci risulta che tale soluzione comporti non pochi problemi gestionali.

Da parte nostra richiediamo che si dia piena attuazione al Piano d’Ambito, introducendo quanto prima una raccolta differenziata porta a porta spinta nelle zone ad alta densità, in cui non si parla di “isole ecologiche a scomparsa”, ma di raggiungere l’obiettivo 65% di raccolta differenziata che, aggiungiamo noi, deve essere di ”qualità” altrimenti parole come riciclo rimangono solo parole. Qual è quindi il calendario VUS, e gli intenti politici dei nostri amministratori per tale obiettivo?